La serie presenta contenuti sensibili. «Ma anche i più piccoli la guardano»
Hazbin Hotel, cartoni per adulti
Nel 2024 è uscita una serie chiamata “Hazbin Hotel” che ha rapidamente attirato un vasto pubblico, tra cui bambini di età compresa tra i 5 e i 12 anni. Nonostante la serie sia presentata come un cartone animato, molti dei suoi contenuti la rende tutt’altro che adatta ad un pubblico così giovane. Ambientata all’inferno, la trama parla della storia della principessa Charlie Morningstar, figlia di Lucifer, che è determinata a redimere i peccatori facendoli alloggiare temporaneamente nel suo hotel, al fine di salvarli dallo sterminio annuale compiuto dagli angeli crudeli guidati da Adam. Per avvertire il pubblico, la serie include all’inizio di ogni episodio un disclaimer che segnala i temi principali trattati che potrebbero essere ritenuti sensibili dallo spettatore. All’interno degli episodi sono presenti un’infinità di scene che riportano violenze armate, incitamento all’odio, traffico di droga, uso spropositato di superalcolici, omicidio, linguaggio altamente scurrile, sfruttamento sessuale e servile. Tutti questi aspetti, sebbene trattati in modo ironico, potrebbero influenzare negativamente i più giovani, convincendoli che le azioni dei personaggi siano giuste e tentando così di riproporle nella vita quotidiana. Vivienne Medrano, la creatrice della serie, vorrebbe rappresentare ironicamente queste realtà ad un pubblico adulto, inserendo anche argomenti come giustizia, redenzione, ricerca della pace e inclusione. Tuttavia, molti genitori si sono lamentati del fatto che Hazbin Hotel insegni ai loro figli comportamenti inappropriati per la loro età. A questo proposito, su piattaforme come YouTube, sono stati editati gli episodi, censurandoli da parolacce e scene troppo violente, pur cercando di non compromettere la trama originale. Le azioni scorrette sono però presenti nella maggior parte delle puntate per cui non è possibile rimuovere definitivamente i contenuti più problematici. Per approfondire l’argomento abbiamo intervistato Beatrice Felisatti, un’animatrice che lavora con bambini provenienti dai paesi di Polesella, Raccano, Bosaro e Arquà Polesine e che conosce bene la serie.
Secondo lei, sono molti i bambini che conoscono la serie?
«Io seguo un gruppo di bambini che vanno da 5 a 7 anni e parlando con loro ho sentito che una buona parte guardava la serie, tradotta in italiano».
Ha notato qualche differenza nel doppiaggio in italiano. Crede dia un’impressione più negativa rispetto a quello originale?
«Penso che i doppiatori abbiano esagerato con le parolacce che nella versione originale in inglese non sono presenti».
Ma per questo problema esistono degli episodi censurati. Non pensa che i bambini guardino quelli per evitare i contenuti troppo forti?
«Il problema è che molti bambini mi hanno detto che nascondono ai genitori il fatto di guardare questa serie poiché anche quelli più piccoli capiscono che non è esattamente un modello educativo corretto e non vogliono che gli adulti gli vietino di seguirla. Il fatto che mi sconvolge maggiormente è sentire bambini di 7-8 anni ripetere battute di Alastor, uno dei personaggi più conosciuti».
In conclusione, le opinioni sulla serie sono contrastanti. Da un lato molti genitori pensano che sia sbagliato per i loro figli seguirla in quanto temono insegni loro dei comportamenti sbagliati e dannosi, invece i bambini la considerano un passatempo divertente, che li fa sentire più grandi. Inoltre, alcuni di loro comprendono che gli atteggiamenti mostrati non sono da riproporre nella vita quotidiana, il che è un fatto quantomeno positivo. l
Caterina Marino
Nonna Kaverina
Sofia Puglia
classe 3B liceo Carducci
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