Pontelagoscuro, un sogno chiamato Giardini Sonori
Da luogo abbandonato a discoteca con eventi. Intervista a Zanetti, organizzatore delle serate
Le discoteche ospitano eventi che permettono a persone di ogni età di svagarsi e divertirsi, dove gli ingredienti fondamentali sono la musica e il ballo. Nascono negli anni ‘60 come luoghi in cui si ballava principalmente musica rock e pop, ma, con il passare del tempo, la richiesta musicale è cambiata adattandosi agli stili più popolari come la musica elettronica, la dance, la techno, l’house e altri generi, rispondendo alla domanda di un pubblico sempre più ampio e diversificato. Ferrara offre una vasta scelta di discoteche che soddisfano tutti i gusti musicali. Tra queste i Giardini Sonori occupano un posto rilevante. Questa discoteca si trova in via della Ricostruzione 95 a Pontelagoscuro. L’edificio è immerso in un grande giardino che offre un’esperienza unica ai giovani. Dopo un periodo di chiusura, sono tornati nel business grazie all’entusiasmo di giovani imprenditori che hanno riportato in vita la discoteca ormai abbandonata. Oltre a serate con dj internazionali e locali, i Giardini Sonori offrono la possibilità di incontrare dal vivo numerosi cantanti, dai più conosciuti a quelli che ancora devono fare carriera. Rappresentano quindi per Ferrara un’opportunità di svago e di divertimento. Per capire meglio le dinamiche presenti all’interno della vita delle discoteche abbiamo intervistato Nicolò Zanetti, uno degli organizzatori dei Giardini Sonori.
Come nasce la tua passione per l’organizzazione di eventi nelle discoteche?
«È nata inizialmente un po’ come scherzo tra amici, per cercare un modo di avere un indotto economico e per divertirci. In un secondo momento, quando ci siamo resi conto che i numeri stavano aumentando e che effettivamente molti ragazzi si divertivano davvero, abbiamo deciso di ingrandire gli eventi e la pubblicità».
Quali sono i principali problemi che affronti quando organizzi un evento?
«Il lavoro dietro a una serata è ampio e inizia già dalla settimana prima. L’organizzazione coinvolge più di 40 persone e sono altrettanto grandi i tempi e costi. Ovviamente parte dei costi sono indirizzati al rifornimento del locale che dopo ogni serata si ritrova sprovvisto. Il tempo non coinvolge solo la pulizia del locale, ma anche l’ideazione e creazione delle serate. La promozione avviene durante la settimana ed è importante seguire i ragazzi nella prevendita dei biglietti»
Come selezionate gli artisti o i dj che si esibiranno? Quali criteri sono più importanti?
«Dietro alla selezione di un artista o un dj c’è un’analisi del mercato, si testa richiesta dei ragazzi che frequentano la nostra discoteca, capendo chi sono gli artisti più in voga. Inoltre facciamo investimenti su nomi che oggi sono ancora piccoli ma che per noi hanno del potenziale futuro, cercando di bilanciare i costi con i guadagni che ogni serata porta».
C’è un evento che consideri particolarmente riuscito o memorabile nella storia dei Giardini Sonori?
«Per me il momento di realizzazione è avvenuto all’inaugurazione degli eventi estivi a fine maggio dell’anno scorso. Questo è in assoluto l’evento che mi ha portato più emozioni perché abbiamo avuto un’adesione che superava le nostre aspettative. Ciò ha ripagato tutti gli sforzi e i sacrifici che abbiamo fatto a partire da febbraio. Un’altra serata in cui mi sono divertito particolarmente è quella del 23 dicembre di quest’anno. Inizialmente non eravamo sicuri di offrire questa serata, ma alla fine abbiamo cambiato idea decidendo di farla gratuitamente».
Com’è nata l’idea di investire in un luogo inutilizzato per creare una discoteca?
«Io inizialmente ho conosciuto il vecchio proprietario perché avevo espresso la mia volontà di provare a ridare vita ad un locale che ormai non funzionava più da tempo. Contemporaneamente gli attuali proprietari si offrirono di comprare il locale e decisero di investire in noi offrendoci questa possibilità. Entrambi desideravamo rinnovare il locale, ma il loro aiuto è stato fondamentale in quanto ci hanno dato l’aiuto economico di cui avevamo bisogno. Noi abbiamo messo l’idea e le competenze organizzative e i titolari hanno dato la forza economica e l’esperienza in termini imprenditoriali per poter arrivare alla riapertura». l
Giada Trovato
Cristina Lo Presti
Vittoria Gorgati
classe 3B liceo Carducci
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