Mesola Quando, il 1 luglio di tre anni fa, dal municipio di Mesola venne rubata una cinquantina di carte d’identit&agrave; non ancora compilate, i danni non si limitarono alla porta laterale forzata e alla cassaforte smurata, ma anche alla conseguente necessit&agrave; - da parte dell’amministrazione comunale - di investire poco meno di ventimila euro per rendere il municipio a prova di ladri, cos&igrave; come era stato richiesto dalla Prefettura. E ora che si sta aprendo il processo a carico di una persona scoperta in possesso di una di quelle carte d’identit&agrave; - debitamente trasformata in un documento falso - il Comune ha deciso di costituirsi parte civile per chiedere il risarcimento dei danni. &laquo;A seguito di quella intrusione - spiega il sindaco Gianni Michele Padovani - la prefettura raccomand&ograve; l’adozione di sistemi e misure per rendere pi&ugrave; sicuro l’edificio municipale, che all’epoca era sprovvisto di allarme. Oltre a quello, sono state installate le telecamere di videosorveglianza e collocati i vetri antisfondamento e le porte blindate&raquo;. Un’operazione sicurezza per la quale l’amministrazione aveva stanziato circa 20mila euro e da qui, come atto necessario e dovuto, la costituzione di parte civile per richiedere il risarcimento danni. Il processo, fissato per l’8 febbraio, si tiene ad Ancona, perch&eacute; in quel territorio i controlli di polizia permisero di scoprire un uomo, un cittadino albanese gi&agrave; conosciuto alle forze dell’ordine, che aveva con s&eacute; una di quelle cinquanta carte d’identit&agrave; sottratte agli uffici mesolani. L’uomo &egrave; accusato non di furto, ma di ricettazione, perch&eacute; trovato in possesso di un bene rubato. Grazie a quella carta d’identit&agrave; “intonsa” intestata a un alias, poteva circolare sotto falso nome. E al medesimo utilizzo &egrave; stato naturalmente destinato anche il resto delle carte rubate, che avranno preso chiss&agrave; quali direzioni. Procurarsi carte d’identit&agrave; non compilate per poi poter fornire, magari a caro prezzo, documenti falsi, era infatti l’obiettivo dei malviventi che, il 1 luglio del 2020, si introdussero all’interno del municipio di Mesola. Un furto molto probabilmente preceduto da un sopralluogo, perch&eacute; una settimana prima c’era stata un’altra intrusione. I ladri avevano svuotato i distributori automatici, portando via circa 150 euro in monetine, poi avevano smurato la cassaforte che conteneva una cinquantina di carte da compilare, per poterla forzare con tutta tranquillit&agrave;. Operazione che con ogni evidenza erano riusciti a portare a termine.l &copy; RIPRODUZIONE RISERVATA &nbsp;

Mesola Quando, il 1 luglio di tre anni fa, dal municipio di Mesola venne rubata una cinquantina di carte d’identit&agrave; non ancora compilate, i danni non si limitarono alla porta laterale forzata e alla cassaforte smurata, ma anche alla conseguente necessit&agrave; - da parte dell’amministrazione comunale - di investire poco meno di ventimila euro per rendere il municipio a prova di ...

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Il caso

Sparirono 50 carte d’identità, trovato un uomo con un documento rubato. Tra pochi giorni ad Ancona il processo, l’amministrazione si costituirà parte civile

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Mesola, furto di documenti: il Comune chiede i danni

Sparirono 50 carte d’identità, trovato un uomo con un documento rubato. Tra pochi giorni ad Ancona il processo, l’amministrazione si costituirà parte civile

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