Ferrara Dovrebbero essere ormai arrivate tutte a destinazione le buste paga con gli aumenti degli stipendi di colf e badanti dopo l’adeguamento all’indice Istat sull’inflazione: un pi&ugrave; 9,2% nel 2023 (ovvero, a seconda dei contratti, attorno ai 130 euro mensili in pi&ugrave; e ai 1500 euro in pi&ugrave; all’anno) molto atteso dai lavoratori coinvolti ma che graver&agrave; inevitabilmente sulle famiglie. La preoccupazione di sindacati e agenzie, comunque soddisfatti degli aumenti ai lavoratori domestici, &egrave; che si possa ora fare un passo indietro nell’emersione del lavoro irregolare senza interventi del Governo a sostegno delle famiglie. All’agenzia Adiura Ferrara di via Garibaldi le prime famiglie che si sono accorte degli aumenti &laquo;hanno cominciato a constatare che i propri stipendi per&ograve; rimangono sempre gli stessi – raccontano dall’agenzia – non abbiamo certo sentore che si cominci a pensare di chiudere i contratti per&ograve; di certo potrebbe diventare una misura che incentiva a non regolarizzare. Per questo sarebbero utili invece misure anche a favore delle famiglie, magari maggiori detrazioni nel 730. Le badanti invece non vedevano l’ora e sono molto contente: avevano cominciato a chiederci degli aumenti gi&agrave; fra novembre e dicembre&raquo;. Dalla Gallas Group, che ha sede anche a Ferrara, Alberto Gallas quantifica gli aumenti: &laquo;Per le badanti conviventi si parla di pi&ugrave; 130 euro mensili circa e di 1.500 all’anno. In provincia di Ferrara ci sono circa 5mila lavoratori domestici regolari (se ne stimano altrettanti irregolari) di cui noi ne gestiamo circa 400. L’umore generale? In gennaio non abbiamo avuto calo delle domande, anzi. C’&egrave; per&ograve; preoccupazione e molte richieste di informazioni da parte delle famiglie. Pi&ugrave; che allarmismo c’&egrave; rassegnazione: viene visto come l’ennesimo aumento che si somma agli altri: del resto chi utilizza questi servizi difficilmente pu&ograve; pensare di fare senza. L’idea &egrave; che si subir&agrave; l’aumento e si rinuncer&agrave; ad altro. La cosa pi&ugrave; logica e sensata da fare per&ograve; sarebbe rendere l’intero costo di assistenza completamente deducibile fiscalmente: assimilare alle spese mediche l’assistenza a chi non &egrave; autosufficiente. &Egrave; sicuramente una misura che potrebbe contrastare il lavoro nero, e sembra ci sia su questi temi un interessamento del Ministero&raquo;. Gi&agrave; a met&agrave; gennaio intanto le Acli Colf avevano chiesto un confronto costruttivo. E da Paolo Pastorello, presidente delle Acli, era arrivata la preoccupazione soprattutto per le badanti non conviventi: &laquo;Il rischio che le famiglie si rivolgano al mercato nero esiste, chiediamo a tutela sia dei datori che dei lavoratori che ci sia un confronto anche con il Governo per trovare supporti&raquo;. Acli in famiglia, l’associazione sindacale di datori di lavoro, con circa 700 badanti, stima per le colf a 25 ore settimanali aumenti di 840 euro l’anno; per una badante a 40 ore non convivente 1620 euro in pi&ugrave;; e per una badante a 54 ore convivente 1390 euro. Fabrizio Tassinati (in doppio ruolo: segreteria confederale Cgil e Teorema-societ&agrave; fiscale) accoglie gli aumenti degli stipendi dei lavoratori domestici con un &laquo;era ora, l’inflazione c’&egrave; anche per loro ed era necessaria una giusta retribuzione. Certo aumenti di 1500-1700 euro all’anno preoccupano le famiglie che si chiedono come faranno a sostenere i nuovi costi. E temo che queste preoccupazioni possano nascondere dei “mi arrangio io allora”. Sarebbero giusti e non rinviabili degli aiuti alle famiglie. Altrimenti senza aiuti dal Governo potremmo andare incontro a situazioni in cui si fa un passo indietro rispetto all’emersione del lavoro irregolare. Serve un sostegno dal punto di vista contributivo&raquo;. L’idea sarebbe quella di estendere i sostegni economici anche alla gestione degli anziani, proprio per evitare situazioni preoccupanti che potrebbero vedere un aumento del lavoro irregolare, gi&agrave; molto presente anche in provincia di Ferrara (fra i lavoratori domestici se ne stimano appunto circa 5mila), ma anche per evitare, dicono i sindacati, che siamo magari le donne a dover rinunciare al lavoro per accudire gli anziani. L’attenzione sul tema &egrave; molto alta e appunto pare ci sia interessamento da parte del Governo per evitare situazioni esplosive. l &copy; RIPRODUZIONE RISERVATA

Ferrara Dovrebbero essere ormai arrivate tutte a destinazione le buste paga con gli aumenti degli stipendi di colf e badanti dopo l’adeguamento all’indice Istat sull’inflazione: un pi&ugrave; 9,2% nel 2023 (ovvero, a seconda dei contratti, attorno ai 130 euro mensili in pi&ugrave; e ai 1500 euro in pi&ugrave; all’anno) molto atteso dai lavoratori coinvolti ma che graver&agrave...

IMMIGRAZIONE: BADANTI; SANATORIA, DA DOMANI LE DOMANDE

La novità

Agenzie e sindacati chiedono sostegni ai datori di lavoro: il timore è un’esplosione del “nero”

Ferrara

ferrara

cronaca

N+

CONTENUTO RISERVATO AGLI ABBONATI

Sei già registrato / abbonato? ACCEDI

Badanti, aumentano gli stipendi: 1.500 euro in più per le famiglie ferraresi

Agenzie e sindacati chiedono sostegni ai datori di lavoro: il timore è un’esplosione del “nero”

Redazione

Scriveteci

Pubblicità

Privacy

Codice Etico e Modello 231

Cookie policy

Termini e condizioni

Gruppo SAE (SAPERE AUDE EDITORI) S.p.A, Viale Vittorio Alfieri n.9 - 57124 Livorno - P.I. 01954630495

.css-1domaf0{width:200px;}

Ferrara

ferrara

cronaca

N+

CONTENUTO RISERVATO AGLI ABBONATI

Sei già registrato / abbonato? ACCEDI

Badanti, aumentano gli stipendi: 1.500 euro in più per le famiglie ferraresi

Agenzie e sindacati chiedono sostegni ai datori di lavoro: il timore è un’esplosione del “nero”

Redazione

Scriveteci

Pubblicità

Privacy

Codice Etico e Modello 231

Cookie policy

Termini e condizioni

Gruppo SAE (SAPERE AUDE EDITORI) S.p.A, Viale Vittorio Alfieri n.9 - 57124 Livorno - P.I. 01954630495