Ferrara Quando spostarsi a piedi si fa prima rispetto all’uso dell’auto. Ci sono particolari ore di punta soprattutto al mattino dalle 7.30 alle 8.30 dove il traffico automobilistico diretto verso il centro &egrave; cos&igrave; congestionato che non permette di arrivare agevolmente a destinazione, sia per chi deve attraversare la citt&agrave;, sia per chi deve andare in centro per motivi di studio o di lavoro. La dimostrazione pi&ugrave; lampante &egrave; un piccolo test effettuato partendo da un quartiere periferico “fuori le mura” e arrivando al centro di Ferrara, che pi&ugrave; centro non si pu&ograve;: il Castello Estense. La zona scelta &egrave; Borgo Punta anche perch&eacute; dista all’incirca due chilometri dall’Angolo dei “Quattro S”, partendo, anche qui dal cuore del quartiere, la chiesa del “Perpetuo Soccorso”. Il percorso &egrave; ideale per differenziare quattro tipologie di spostamenti, ognuna con tempi e modalit&agrave; diverse e si scopre cos&igrave; che l’auto &egrave; il mezzo pi&ugrave; lento e si fa battere persino dal pedone. A piedi Occorrono infatti 20 minuti per percorrere quel tratto di strada da Borgo Punta al Castello, di passo buono, ma senza per intenderci che ci siano Massimo Magnani o Enrico Montanari del Cus con il cronometro in mano a scandire i tempi della camminata alla ricerca del record su pista. I pedoni, tra l’altro, tranne nel caotico semaforo tra Porta Mare e via Montebello, hanno la precedenza su tutti, attraversando le strisce pedonali che abbondano lungo il tragitto, confidando spesso nel criterio dell’automobilista alla concessione della precedenza che non sempre purtroppo viene rispettata. Il pedone, nell’ingorgato piazzale San Giovanni in quella fascia oraria, gode di una sorta si salvacondotto. Il percorso pi&ugrave; breve sarebbe camminare lungo Porta Mare e poi tramite piazza Ariostea imboccare via Palestro e successivamente raggiungere Giovecca. Ma il forte tasso di inquinamento di corso Porta Mare consiglia magari un percorso interno percorrendo la parallela via Renata di Francia, attraversare poi agevolmente via Montebello, in questo tratto le auto sono quasi sempre incolonnate al semaforo, imboccare via del Cortile e accedere cos&igrave; in piazza Ariostea. Tra l’altro non c’&egrave; il problema dei sensi unici per chi va a piedi. In bicicletta La bicicletta ancora una volta si conferma il mezzo pi&ugrave; veloce in presenza di traffico per muoversi in centro e non solo nella fascia oraria pi&ugrave; critica. Se a piedi occorrono 20 minuti da Borgo Punta al Castello, in bicicletta il tempo &egrave; dimezzato: 10 minuti scarsi (ovviamente rispettando tutti i semafori e le precedenza da dare ai pedoni e soprattutto evitando di percorrere i sensi unici, aspetti che spesso vengono disattesi con infrazioni al codice della strada che &egrave; un ulteriore errore definire veniali). Chi &egrave; in bicicletta pu&ograve; agevolmente superare la lunga coda che si forma in via Giovanni XXIII usando il controviale a destra o la pista ciclabile a sinistra. Hanno la precedenza anche nell’ingorgo di piazzale San Giovanni. I problemi sorgono per&ograve; nell’attraversare Porta Mare per raggiungere via Palestro e qui sarebbe il caso di scendere dalla bici e attraversare la strada a piedi per lasciare il caos del traffico e immergersi in quell’isola libera dalle auto che &egrave; l’anello di piazza Ariostea per poi risalire su via Palestro, facendo anche qui attenzione nell’attraversare. Ma il traffico in questa strada &egrave; decisamente inferiore alla camera a gas di corso Porta Mare, strada quest’ultima tra l’altro piena di ostacoli, tra strettoie, auto parcheggiate male, il carico e scarico dei negozi e l’infinito cantiere al civico 97, manco fosse il palaspecchi o l’ospedale di Cona. La raccomandazione poi &egrave; di chiuderla bene con lucchetto, perch&eacute; si sa che Ferrara &egrave; la citt&agrave; delle biciclette ma anche dei ladri di biciclette. In autobus Tabella orario Tper alla mano, l’autobus che passa per Borgo Punta per raggiunge il centro &egrave; la linea 7 che parte dal Navarra di Malborghetto, dalla fermata di via Giovanni XXIII a quella dei Teatini ci si impiega 8 minuti, ma in realt&agrave; ne occorrono quasi il doppio: 15, senza contare il minuto aggiuntivo dai Teatini (lato Palazzo Roverella dove c’&egrave; la fermata) per raggiungere a piedi il Castello. Il dato della tabella viene disatteso nelle ore con pi&ugrave; traffico anche perch&eacute; il bus deve superare l’intasatissima rotatoria di via Pannonius-Calzolai e spesso e volentieri si presenta in ritardo in Borgo Punta. Tra l’altro mentre i bus arrivano alla fermata con una cadenza iniziale ogni 23 minuti, dalle 7.37 alle 8.12, proprio nell’orario di maggiore utilizzo c’&egrave; un buco addirittura di 35 minuti. Inutile dire che visto che il quartiere diventa sempre pi&ugrave; popolato non sarebbe male potenziare le corse per incentivare il trasporto pubblico. L’autobus comunque &egrave; decisamente pi&ugrave; veloce dell’auto in questo tragitto, sostanzialmente per due motivi. Il primo, fondamentale, &egrave; la presenza di una corsia preferenziale per i bus lungo tutta Giovanni XXIII e consente al bus di superare tutta la colonna d’auto che si forma per centinaia di metri a volte, nelle giornate di pioggia, arrivando in quella fascia oraria pi&ugrave; critica per il traffico a lambire anche via Copparo. Una corsia che consente mediamente di guadagnare dai 7 agli 8 minuti. Altra “scorciatoia” per i bus rispetto alle auto &egrave; il percorso. Svoltare per via Mortara consente di evitare uno dei tratti pi&ugrave; trafficati di Porta Mare dove si formano lunghe code, &egrave; poi vero che anche su Giovecca non si scherza, ma la carreggiata &egrave; pi&ugrave; ampia rispetto a Porta Mare. In auto E veniamo infine all’auto, il mezzo di trasporto in teoria pi&ugrave; comodo e rapido, tranne ovviamente che per raggiungere il centro di Ferrara nell’ora di punta. Proprio per un’innata propensione dei ferraresi di usare l’auto, il quattroruote a motore continua ad essere lo strumento pi&ugrave; utilizzato per spostarsi, anche nei tracciati pi&ugrave; complicati. Attualmente si calcola che l’uso &egrave; al 60%, con un obiettivo di ridurlo entro il decennio al 40%, venti punti in meno che dovrebbero andare appannaggio per met&agrave; alla mobilit&agrave; ciclabile e l’altro 10% all’uso del mezzo pubblico. E il tragitto tra Borgo Punta e il Castello Estense, probabilmente &egrave; stato involontariamente realizzato per disincentivare proprio l’uso dell’auto. In una giornata di bel tempo - &egrave; statisticamente provato che quando piove l’uso dell’auto aumenta in maniera esponenziale anche a scapito del bus, e anche i tempi di percorrenza per raggiungere il centro si dilatano - si contano 23 minuti per arrivare ai “Quattro S” dalla chiesa del Perpetuo Soccorso o, per i frequentatori, dal bar pasticceria “La Punta” nell’orario di traffico pi&ugrave; congestionato. Gi&agrave; detto della lunga fila di auto, che viene ulteriormente allungata da qualche furbetto del quartierino che percorre la corsia preferenziale o il controviale per passare davanti. Prima di raggiungere l’agognato Piazzale San Giovanni a volta occorrono ben pi&ugrave; di dieci minuti, dovendo dare la precedenza a cicli e pedoni. Una volta superata la forca caudina impreziosita a centro pista dalla fac-simile della statua di De Chirico che per l’automobilista diventa ancora pi&ugrave; “inquietante” dell’originale musa, visto lo stato d’animo accumulato nell’attesa, tra una prima marcia e un folle, tra un freno, una frizione e una “giaculatoria” indirizzata a chi passa davanti. Ma poi viene il bello con corso Porta Mare, che la toponomastica potrebbe ribattezzare Porta Pazienza. Qui ci sono il tappo di quelli che devono svoltare per San Rocco, e poi per via Mortara e ancora tutti gli ostacoli e gimkane gi&agrave; elencati. Senza dimenticare anche la presenza di una scuola - con i vigili che fermano il traffico anche per far attraversare un cagnolino e con i ciclisti che sgattaiolano da tutte le parti - l’automobilista arriva in centro con la pressione alterata nei valori. Senza contare poi il problema di trovare parcheggio. Ne vale veramente la pena?l &nbsp;

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Traffico congestionato, il test della mobilità. Da Borgo Punta al centro vince sempre la bici

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