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Max Pezzali gira nelle discoteche abbandonate Casbah e J&J

Silvia Giatti
Max Pezzali gira nelle discoteche abbandonate Casbah e J&J

L’ultimo lavoro del cantante è un omaggio ai locali dove si ballava la musica dance e arriva fino ai Lidi

22 aprile 2024
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Lido Nazioni «Quante figate nelle discoteche abbandonate». Max Pezzali, classe 1967 e generazione “disco dance”, recita così nella sua nuova canzone Discoteche abbandonate.

Il nuovo brano, uscito lo scorso 15 aprile che «vuole essere un omaggio alla musica dance che imperversava in tutte le discoteche degli anni Ottanta e Novanta». E mentre le note e le parole di Pezzali vanno nel video dedicato al nuovo lavoro dell’artista, scorrono le immagini delle discoteche abbandonate. Pavia, Rovigo e poi quelle dei Lidi Ferraresi: il J&J, a Lido Scacchi, e la Casbah, a Lido Nazioni.

Un tributo dell’artista alla musica dance «che ha avuto dei meriti culturali pazzeschi” afferma Pezzali in una intervista per il lancio del suo ultimo lavoro.

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E che nel video della canzone dell’ex degli 883 ci finisca la ex Casbah di Nazioni un motivo c’è: «Era un discoteca all’avanguardia dove si faceva musica per far star bene le persone» afferma uno dei primi direttori artistici della disco più in voga di allora, Franco Casoni. La Casbah fu un’idea di un dentista argentano, Marcello Pollini che nella testa aveva il pallino della musica e del ballo. Ha scoperto che la sua disco è finita nel video di uno dei cantautori più famosi in Italia mentre prendeva un caffè al bar, ad Argenta. «La musica e il ballo sono sempre stati parte di me - racconta con un filo di nostalgia Pollini -. Ho iniziato strappando i biglietti all’ingresso del Nuovo Mondo di Argenta. Poi ho capito che serviva un cambiamento. E così, dopo essere stato in vacanza in Sardegna, a Porto Rotondo, e aver visto un bellissimo centro commerciale che si chiamava proprio Casbah, ho pensato a quel nome quando apri il mio locale ai Lidi». Quel locale nacque dalle ceneri dello Sporting club. «I lavori li realizzai tutti io. E senza progettisti», tiene a dire il gestore che aprì il locale nel luglio del 1991 e dopo pochi anni divenne tappa fissa dei sabato sera estivi di tutti i ferraresi che volevano ballare ma anche dei milanesi che erano in vacanza sulla Costa. E il sapore esotico che aveva la disco venne conferito da un arredamento «che doveva essere all’insegna del naturale», aggiunge Pollini che ricorda il lavoro fatto per aprirla». Attorno alla piscina, ridimensionata, partivano i vari percorsi alle «piste e al centro del ring» per descrivere il locale con le parole di Pezzali.

Erano sei le piste nella disco di Nazioni, una in più, addirittura, al J&J che poi arrivò ad avere anche il tendone: il Pala J dove arrivò anche Jovanotti, oramai sdoganato dal suo primo successo “Gimmi five”. Pollini in una di quelle piste, per la precisione quella dedicata ai balli di gruppo, fece anche da istruttore per l’Hully gully. E poi Eddy Dj per la discodance, ma anche la pista per la tecno e per i balli latino americani. «Siamo figli delle stelle» scrive uno dei dj citati da Pezzali nel suo video. «Una sera arrivammo ad essere in 7mila», ricorda Pollini, che aggiunge: «Anche se questo non dovrei dirlo».

E infatti, un’estate in quella discoteca, che ufficialmente poteva contenere 1.200 persone, a un controllo ne risultarono ben 5mila. Boom di presenze anche alla “Fattoria” che poi, in onore alle iniziali dei nomi dei due figli del titolare, Ivo Monterastelli, fu chiamato J&J. La disco di Scacchi a un certo punto divenne l’ombelico del mondo dei più giovani, poi passò al Rave e da lì a poco, nel 2011, anche per il J&J è arrivata la chiusura.

«Ho venduto la Casbah al momento giusto», commenta Pollini. Era il 2002. La disco, dove ballò i latino-americani anche Valeria Marini, e arrivò persino il Pietro Tarricone del Grande fratello prima edizione. Dopo un anno la discoteca chiuse, perché nel tempo «...le insegne cadono e non è più sabato» canta ancora il nostalgico Pezzali.

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