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Goro, una tesi di laurea sul granchio blu e il futuro

Goro, una tesi di laurea sul granchio blu e il futuro

Soncini ha scelto di approfondire una delle tematiche più delicate

26 luglio 2024
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Goro Con un voto di 105 su 110 Martina Soncini ha conseguito all’Università degli Studi di Ferrara la laurea in Scienze Biologiche. L’argomento scelto dalla neo-dottoressa per la tesi è di stretta attualità: "Analisi dell’invasione del granchio blu lungo nell’Adriatico settentrionale". Uno studio che in qualche modo vuole essere anche un piccolo aiuto al paese dove la neo dottoressa è nata e cresciuta.Il granchio blu, originario delle coste occidentali dell’Oceano Atlantico, introdotto nel mar Mediterraneo molto probabilmente attraverso le acque di zavorra delle navi commerciali. Il primo avvistamento nel mare Adriatico è stato registrato a Grado, nel golfo di Trieste, nel 1949. L’obiettivo della tesi della dottoressa Soncini è stato quello di analizzare le tendenze temporali di abbondanza del granchio blu nelle lagune del nord Adriatico, investigando i cambiamenti di abbondanza in considerazione dei principali parametri delle acque.

A tal fine, sono stati raccolti dati disponibili, relativi alle quantità di pescato del granchio blu dei mercati ittici di riferimento per le lagune di Goro, Grado, Marano Lagunare, Venezia e del Delta del Po Veneto, dal 2020 al 2023.Tra i diversi comparti lagunari, nel 2023, Goro ha registrato la maggior abbondanza di pescato. All’incremento del granchio blu nelle lagune dal 2020 al 2023 è associato un incremento della temperatura media estiva e della salinità e - per quanto riguarda Goro e il Delta Veneto - anche un aumento della concentrazione dei nitrati, la quale è a sua volta indicazione di eutrofizzazione e maggiore produttività primaria e secondaria.