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Porto Garibaldi, “Bata” chiude alle Valli: dipendenti licenziati

Katia Romagnoli
Porto Garibaldi, “Bata” chiude alle Valli: dipendenti  licenziati

Gamberini (Cgil): «Azienda sana ma gli affitti sono troppo alti», domenica 19 ultimo giorno

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Porto Garibaldi Anche il punto vendita Bata del centro commerciale “Le Valli” chiuderà definitivamente, sulla scia del negozio “gemello” di Ferrara. Domenica 19 gennaio, combacerà con l’ultimo giorno di apertura, nel pieno dei saldi di fine stagione e per i tre dipendenti, al pari dei colleghi in città, si aprirà un percorso, della durata di due anni, di tutela assicurata dagli ammortizzatori sociali. A sorpresa Bata prima ai primi di dicembre, proprio a ridosso delle festività natalizie, aveva comunicato, nei termini di legge, che “per ragioni di eccedenza” erano previste, nel breve, una serie di chiusure, che stanno interessando punti vendita in tutta Italia.

Una doccia fredda per tanti dipendenti, gran parte dei quali titolari di contratto a tempo indeterminato, come lo sono quelli occupati nel negozio di Porto Garibaldi. A coloro che in questi giorni si stanno recando nel negozio per compiere acquisti correlati ai saldi, viene ricordato che eventuali cambi merce potranno essere effettuati solo entro domenica prossima, ultimo giorno di apertura. Attorno alle ragioni della serrata, si stanno diffondendo, in queste ore, diverse opinioni e prese di posizione, ma a fare chiarezza, sgombrando il campo dalle illazioni, è Alessia Gamberini, funzionaria provinciale di Filcams Cgil. «Già dalla scorsa estate – spiega la sindacalista -, ci siamo mobilitati direttamente al Ministero del lavoro, dopo che Bata aveva segnalato una serie di chiusure di negozi in tutta Italia. L’ultima in ordine di tempo, quella relativa al punto vendita del centro commerciale le valli, è strettamente collegata a quella di Ferrara. Sono chiusure programmate. In alcuni negozi non sono stati rinnovati i contratti di affitto, ritenuti, all’interno dei centri commerciali, altissimi».

«In questi ultimi anni – prosegue Gamberini – si è assistita ad una controtendenza, dismettendo i punti vendita nei centri storici, perché i centri commerciali presentavano attrattiva maggiore, ma con costi di locazione che, gradualmente sono aumentati» Per farla breve Bata e tanti altri marchi commerciali, in una politica di contenimento dei costi, ha iniziato a chiudere punti vendita ritenuti non strategici. Dietro all’operazione in corso non c’è un fallimento. Tuttavia, a fronte di cospicui investimenti messi in campo da un’azienda che è leader mondiale nella produzione e commercializzazione di calzature, quale è Bata, fondata nel 1894 a Losanna (Svizzera), emergono le preoccupazioni di lavoratori che, tra qualche giorno beneficeranno solo di un’indennità mensile, prevista dalla Naspi.

«Sono tutti dipendenti di vecchia data – puntualizza la funzionaria provinciale di Filcams Cgil -, titolari di contratto di lavoro a tempo indeterminato. Li stiamo seguendo passo passo, sin dall’avvio della vertenza, che è nazionale, non locale». Dopo due anni anche i dipendenti storici di Bata, di tutti i negozi coinvolti e nel ferrarese sono già due, rientreranno nel mercato del lavoro. Da subito, ad ogni modo, potranno cercare attivamente una nuova occupazione, ma resta l’incognita attorno ad un posto di lavoro a tempo indeterminato, dato che in un territorio che vive di turismo, non è altrettanto agevole intercettare un lavoro non stagionale.

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