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Sant’Anna e Asl, le performance. Ecco tempi d’attesa e mortalità

Sant’Anna e Asl, le performance. Ecco tempi d’attesa e mortalità

Entrambe reggono il confronto coi dati regionali, ma c’è spazio per migliorare. Per gli interventi oncologici l’azienda territoriale ha un dato molto basso sul rispetto dei tempi della classi di priorità

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Ferrara Ogni anno le due aziende sanitarie della provincia pubblicano il loro Rapporto sulle performance. Alcuni giorni fa è uscita l’edizione aggiornata al 2024 da cui esce un quadro di chiari e di scuri. Nonostante ciò Ferrara non sfigura nel raffronto col resto della regione. Questa sorta di pagella basata su indici, certamente semplificatrice rispetto al contesto in cui si inserisce un intervento sanitario, può aiutare comunque a comprendere se esiste uno spazio di potenziale miglioramento.

L’Asl estense, ad esempio, procede con un passo più lento del dovuto sul fronte delle liste d’attesa (dati 2024). In generale sulle visite che al momento della prenotazione risultano accessibili entro 30 giorni e, per gli esami, accessibili entro 60, il risultato è inferiore alla media regionale: 78,09% per le visite contro l’85,61% regionale e 89,46% contro il 94,09% per gli esami diagnostici. Ferrara però fa molto meglio del raffronto regionale (99,7% contro 89,7%) per le visite “brevi” (entro 10 giorni).

Va peggio sui tempi di attesa per gli interventi oncologici da eseguire nei tempi della classe di priorità. Vengono rispettati nel 66,6% dei casi contro l’82,5% regionale, ma la situazione si ribalta per gli interventi sulle protesi d’anca: 90,6 a Ferrara contro l’80,4 regionale, e per le altre prestazioni monitorate (79,1% nel Ferrarese contro il 70,8 nel resto della regione). Anche sulla digitalizzazione i risultati sono migliori che nel resto della regione nonostante il dato sia ovunque molto elevato: 99,18% a Ferrara contro 98,79%. Il tasso di ospedalizzazione (quanti cittadini usano i posti letto rispetto al resto della popolazione) è un po’ più alto del riferimento regionale, 125,26 per mille residenti contro 124,25. Ed è più alto anche il tasso di ospedalizzazione adulti per diabete, broncopneumopatia cronica ostruttiva (bpco) e scompenso cardiaco: 266,3 per mille contro 242,8. Questo indice è correlato, in genere, con il costo dell’assistenza sanitaria e con l’età media della popolazione. La psichiatria ha un tasso molto elevato di ricoveri ripetuti rispetto al resto della regione: 10,4% contro 6,5. Un indizio che il problema, nel Ferrarese, trova meno frequentemente soluzioni stabili (il dato migliora sui ricoveri di minori). Negli ospedali della provincia i pronto soccorso vengono utilizzati di più per codici bianchi e verdi rispetto al resto della regione: 88,8 per mille contro il 70,4 e questo avviene anche se nel Ferrarese la rete dei Cau è stata realizzata più velocemente che in altre province dell’Emilia Romagna.

Sul territorio l’Assistenza domiciliare sembra funzionare meglio che altrove: 308,4 interventi ogni mille residenti over 75 contro 243,9. Migliora il tasso di uso delle cure palliative nei malati di tumore, salito in provincia a coprire oltre la metà dei pazienti ammalati di tumore deceduti (52,3 contro 56,4 regionale). La mortalità a 30 giorni per l’infarto miocardico acuto è in linea con il dato regionale (6.9%) e questo si ripete per lo scompenso cardiaco (10.4) e per la bpco riacutizzata (8,5%) mentre è significativamente più alta a 30 giorni dal ricovero per ictus ischemico (14,2% contro 9,3%) e per il tumore al colon (7,2% contro 2,6). Per quanto riguarda l’azienda ospedaliera, i pazienti ferraresi lasciano il pronto soccorso con minore frequenza che nelle altre province: 3,6% contro 5,9 (per gli ospedali Asl 2,3 contro 5,9). Sono migliori che altrove i tempi di attesa per gli interventi monitorati (tumori e protesi d’anca) entro i tempi delle classi di priorità: 88,3% contro 82,5 e 85,7 contro 80,4. È più alta la mortalità a 30 giorni per l’infarto miocardico acuto (8,9% contro 6,9), per lo scompenso cardiaco (13,3 contro 10,7), per il tumore cerebrale (3,7 contro 2,2), per il tumore al colon (3,6 contro 2,6). Tassi migliori che in regione per la mortalità a 30 giorni per ictus (6,7% contro 9,3), per la bpco riacutizzata (6,8 contro 8,3) e per il tumore allo stomaco (0 contro 4,8%). 

Gi.Ca.

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