«Spazio intitolato a Sergio Ramelli a Ferrara». Fratelli d’Italia presenta “Una storia che fa ancora paura”
La presentazione del volume illustrato dedicato alla memoria del giovane militante ucciso nel 1975 a 18 anni. Il vicesindaco Balboni: «Stiamo lavorando affinché il suo nome entri nel tessuto della città»
Ferrara “Sergio Ramelli – Una storia che fa ancora paura”. È stato presentato ieri all’hotel Astra il volume illustrato promosso dal dipartimento Tutela Vittime di Fratelli d’Italia nell’ambito del calendario nazionale dedicato alla memoria del giovane militante di Fronte della Gioventù (formazione politica giovanile del Movimento Sociale Italiano), aggredito da alcuni attivisti della sinistra extraparlamentare legati ad Avanguardia Operaia, in seguito a cui trovò la morte: era il 1975 e Ramelli aveva diciotto anni.
Il libro, che raccoglie la storia e le fotografie ufficiali, si presenta come un racconto per immagini e testi che restituisce la vicenda di Sergio Ramelli, in un periodo di violenza, intolleranza e incidenti dovuti a ideologie. Un’opera pensata per informare, riflettere e trasmettere la memoria di un’Italia attraversata da profonde lacerazioni politiche, in cui anche il solo appartenere ad una determinata area o corrente poteva condannare un giovane alla violenza.
Diversi gli ospiti istituzionali che hanno preso parte all’incontro all’Astra, tra cui il sottosegretario all’Istruzione e al Merito Paola Frassinetti, il presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato Alberto Balboni, e il vicesindaco di Ferrara Alessandro Balboni, oltre agli autori del libro Guido Giraudo e Andrea Arbizzoni. «Quando ho varcato la soglia del Ministero dell’Istruzione ho sentito tutto il peso della responsabilità sulle spalle» ha affermato il sottosegretario dell’Istruzione e del Merito Paola Frassinetti, che ha sottolineato quanto il tema della memoria debba entrare nelle scuole in modo veritiero e consapevole: «Ho pensato a cosa è stata la scuola per tanti giovani dell’epoca, alle difficoltà, ai silenzi, ai timori. E ho capito che non posso permettere che altri studenti vivano le stesse esperienze che ha vissuto Sergio. Fin da quando ero assessore in Provincia ho voluto impegnarmi su questo tema: feci mettere la prima targa dedicata a Sergio Ramelli come simbolo di un impegno che non si è mai fermato».
«A Ferrara stiamo lavorando per intitolare uno spazio pubblico a Sergio Ramelli, perché il suo nome entri nel tessuto della città e la sua memoria sia visibile e condivisa – ha affermato il vicesindaco e presidente provinciale di Fratelli d’Italia –. Fare politica per me è nato da lì, dalla consapevolezza che la libertà non si difende da sola e che servono coraggio e dedizione per contrastare le forme di odio politico». «Ricordare Sergio significa difendere il diritto di ogni giovane a vivere libero dalle violenze dell’odio ideologico» ha ricordato Francesca Caldarone che ha moderato l’evento.