La Nuova Ferrara

Ferrara

Il giallo

Il doppio mistero dei Lidi. Si cercano due persone tra fiume e mare

Katia Romagnoli
Il doppio mistero dei Lidi. Si cercano due persone tra fiume e mare

Un cadavere senza nome e un gommone alla deriva senza guida. Indagini aperte per scoprire l’identità e pattugliamenti sul mare dall’alto

3 MINUTI DI LETTURA





Lido Pomposa e Marozzo Anche un elicottero dell’Areonautica militare di ritorno da una esercitazione, oltre a quello del comando provinciale dei vigili del fuoco di Bologna, alla motovedetta Sar (Search And Rescue) della Capitaneria di Porto di Ravenna e al gommone dell’Ufficio circondariale marittimo di Porto Garibaldi, è stato coinvolto, l’altra sera, nelle ricerche di un presunto disperso in mare, all’altezza del Lido Pomposa. Al numero 1530 delle emergenze in mare era rimbalzata la segnalazione di un turista, il quale sosteneva di aver visto galleggiare sottocosta, quello che all’apparenza poteva sembrare un sup o un canotto.

L’allarme, scattato nel tardo pomeriggio di martedì, ha subito comportato una mobilitazione interforze. Durante le ricerche, effettuate in condizioni meteomarine non ottimali, a causa del mare mosso e del forte vento che ha spazzato la costa anche ieri, è stato effettivamente rinvenuto un galleggiante, ma si è appurato che si trattava di un canotto a forma di cigno, di colore giallo, con particolari che potrebbero aver tratto in inganno la vista di chi ha lanciato l’allarme. Le ricerche, tuttavia, da parte degli uomini della Guardia Costiera, dei vigili del fuoco e dei militari dell’Areonautica che stavano sorvolando l’area con il loro elicottero, sono proseguite fino a tarda sera, senza esito. In assenza di denunce e di elementi che facessero propendere verso un tragico epilogo, gli uomini della Guardia Costiera hanno compiuto accurate verifiche, raggiungendo il turista da cui era partita la segnalazione. La persona si diceva certa di aver visto il gommoncino ma non era certa di aver intercettato uno o più pericolanti a bordo. Gli occhi neri del cigno potrebbero, aver fatto scambiare le due macchie scure per persone a bordo. Le ricerche infruttuose, non accompagnate da denunce, hanno lasciato propendere verso una felice soluzione della vicenda. La raccomandazione delle Forze dell’Ordine e dello stesso Ufficio Circondariale Marittimo di Porto Garibaldi è quella di dare sempre prova di spirito civico, segnalando ogni circostanza sospetta.

Un cadavere senza nome

Un alto caso che, invece, continua a lasciare aperti degli interrogativi, è quello del ritrovamento del corpo senza vita di uomo, di apparente giovane età, tra gli arbusti e la fitta vegetazione dell’argine del Po di Volano, all’interno della darsena di Marozzo. Si attendono risposte dall’autopsia. Nel frattempo carabinieri e polizia locale hanno compiuto ulteriori sopralluoghi sia lungo la via Sant’Appiano, sia lungo il suo argine. Ai vigili del fuoco di Codigoro è stata procurata una copia della chiave di accesso alla darsena di Marozzo, gestita dal circolo Auser di Lagosanto: in caso di necessità, anche in presenza di cancello chiuso, i pompieri saranno in grado di accedere, per immettere in acqua il loro battello pneumatico. «Siamo sempre a disposizione dei carabinieri – ribadisce Fabio Bighi, presidente del circolo Auser di Lagosanto -; in 20 anni di gestione non era mai successo nulla. Ora è giusto che io come presidente cerchi di risollevare l’animo ancora scosso dei due pescatori».