La Nuova Ferrara

Ferrara

Lo studio

Il “peso” dell’addizionale Irpef. Ferrara e Bologna a braccetto

Andrea Mainardi
Il “peso” dell’addizionale Irpef. Ferrara e Bologna a braccetto

Su un reddito di 20mila euro le imposte arrivano a 456 euro. Imposte più leggere a Codigoro, Riva del Po, Tresignana, Terre del Reno e Comacchio

3 MINUTI DI LETTURA





Ferrara «Ci sono importanti disomogeneità territoriali. Ribadiamo con forza che, mai come in questa fase storica densa di trasformazioni anche sociali, il sistema fiscale del nostro paese deve essere lo strumento principale per affermare condizioni di equità e di solidarietà, necessarie a irrobustire la coesione sociale nazionale». Commenta così il segretario confederale della Uil, Santo Biondo lo studio del sindacato in merito alle addizionali Irpef passate al setaccio in tutte le regioni italiane. Queste imposte sul reddito possono variare considerevolmente in base alla residenza del contribuente. A parità di reddito e sommando anche l’addizione comunale un cittadino con un reddito pari a 20.000 euro, versa da un minimo di 263 euro, se abita a Milano, sino a un massimo di 607 euro, se abita a Napoli.

Cos’è l’addizionale Irpef

Si tratta di un’imposta che si applica al reddito complessivo introdotta a partire dal 1998 la cui l’aliquota è stabilita dalle regioni. Ad esserne escluse sono le persone fisiche soggette alla disciplina del regime forfettario. L’aliquota base è fissata all’1,23% sul reddito imponibile ma ogni Regione può modificarla entro i limiti di legge. Per quanto riguarda l’Emilia-Romagna vi sono quattro scaglioni in base al reddito imponibile: fino a 15mila euro, da 15mila a 28mila euro, da 28mila a 50 mila euro ed oltre i 50mila euro. In Italia l’addizionale più alta è applicata dalla Regione Lazio con il 3,33% su tutti i redditi oltre i 15mila euro. Anche per la Campania tre scaglioni di quattro avvicinano o addirittura superano il 3%. A godere delle percentuali più basse sono in cittadini del Friuli-Venezia Giulia con un’aliquota dello 0,70% sotto i 15mila euro di reddito e di 1,23% per il resto dei contribuenti.

La situazione in regione e provincia

All’addizionale Irpef regionale va sommata anche quella comunale, creando quindi ulteriori differenze territoriali in un contesto già privo di omogeneità. Sempre secondo lo studio di Uil, prendendo come esempio un reddito di 20.000 euro annui ed i capoluoghi dell’Emilia-Romagna l’addizionale regionale pesa annualmente per 296 euro sulle tasche dei contribuenti. A questo vanno aggiunte le imposte comunali di 160 euro annui che mettono a pari merito Ferrara con Bologna, Parma e Ravenna per quanto riguarda l’esborso che arriva a 456 euro. A Piacenza e Reggio Emilia si spende leggermente meno con rispettivamente 435 e 434 euro mentre negli altri capoluoghi queste imposte superano di pochissimo i 400 euro.

Analizzando nel dettaglio in numeri dei vari Comuni ferraresi, per la maggioranza la somma delle imposte ammonta alla stessa cifra del capoluogo ovvero 456 euro suddivisi in 296 euro di addizionale regionale e 160 per quella comunale. I residenti a Codigoro, Riva del Po e Terre del Reno risparmiano 10 euro con l’addizionale comunale che ammonta a 150 euro. A Tresignana va ancora meglio con l’addizionale fissata a 140 euro ed infine a Comacchio l’imposta comunale arriva solamente ad 80 euro.