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Economia del mare

Comacchio, la moria di cannolicchi e l’impossibilità di pescarli

Annarita Bova e Katia Romagnoli
Comacchio, la moria di cannolicchi e l’impossibilità di pescarli

Le richieste dei molluschicoltori in difficoltà e l’ipotesi di avviare una sperimentazione

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Comacchio e Goro «Lasciateci pescare i cannolicchi del nostro mare. Ogni anno ne muoiono a migliaia, uno spreco legato ad assurde burocrazie». I molluschicoltori da Goro a Comacchio lanciano l’ennesimo appello alla Regione. Ma qual è questa volta il cortocircuito?


«I cannolicchi che troviamo nelle pescherie o nei supermercati arrivano dall’Inghilterra, dalla Spagna e da altri Paesi del mondo. Noi ne abbiamo in quantità, ma per legge non possiamo toccarli – spiega Devid Pozzati del Consorzio Tre Ponti -. Potremmo venderli a 10 euro al chilo, arrivare a guadagnare qualcosa visto anche quello che sta succedendo col granchio. Ma niente, piuttosto facciamoli morire».

Una strada «potrebbe essere quella della sperimentazione. La Regione la chiede per 18 mesi prima di dare il via. Ma il costo è di oltre 50mila euro – va avanti Fausto Gianella -. Lo avevamo fatto per la “capatonda” e oltre al danno al beffa. La legge dice che queste possono essere pescate "mentre” preleviamo le vongole. Vongole che adesso non ci sono e quindi stop, niente. Ma è una cosa normale? Fermi per una parola, per un “mentre” di troppo».
 

IAd aggravare la crisi, che da tre anni a questa parte attanaglia il settore della venericoltura, ha contribuito, in questi giorni, la morìa estesa di cannolicchi, fenomeno, che dalla Sacca di Goro al Lido Volano, ha interessato gradualmente tutti i lidi. «Noi siamo titolari di concessioni per l’allevamento di vongole veraci nelle aree sottocosta dal Lido Nazioni a Porto Garibaldi – spiega Pozzati – e già in passato avevamo richiesto alla Regione l’autorizzazione per poter pescare i cannolicchi, ma ci è stata negata, perché, ci hanno risposto che occorre la licenza particolare. Per paradosso, ora tutta la spiaggia è colpita dalla morìa di cannolicchi. E come se non bastasse, rispetto ad altri colleghi, che operano in fondali più bassi, noi non possiamo impiantare i recinti a protezione degli allevamenti di vongole. Siamo senza difese. Non possiamo lavorare. Avremmo, almeno potuto attenuare il problema dello spiaggiamento di grandi quantità di cannolicchi, se avessimo ottenuto l’autorizzazione a pescarli».

Le aree in concessione citate da Devid Pozzati dispongono di fondali profondi anche fino a tre metri, mentre la profondità idonea per impiantare recinti o serragli a tutela della crescita delle vongole veraci, non può superare un metro di mediomare. «Per noi è davvero un grosso disagio questa situazione – aggiunge il presidente della cooperativa Tre Ponti – e dopo il danno, la beffa, è il caso di dire, visto che ci è stato negato di pescare i cannolicchi». In compenso sono giorni di super lavoro per i mezzi meccanici della cooperativa Brodolini, impegnati quotidianamente, all’alba, nelle operazioni di rastrellamento e pulizia dell’arenile.
 

La rimozione di ingenti quantità di cannolicchi spiaggiati, finalizzata a conferire decoro alla battigia e a consentire ai turisti di raggiungere il mare, è accompagnata anche dal supporto dei titolari degli stabilimenti balneari, i quali, con rastrello a mano, nel corso della giornata sono costretti ad integrare il lavoro effettuato all’alba dai mezzi meccanici, in quanto il fenomeno di spiaggiamento dei molluschi a forma di bastoncino, non si è ancora esaurita.
 

«Le associazioni di categoria - dichiara Arianna Silvestri, responsabile del settore pesca di Legacoop Estense -, hanno chiesto più volte al Commissario straordinario per l’emergenza del granchio blu, Enrico Caterino, se, con i fondi a disposizione, vi fosse la possibilità di procedere con il monitoraggio scientifico del cannolicchio. Il Commissario, nei suoi capitoli di spesa, per gestire l’emergenza, dispone di voci dedicate alla diversificazione e alla sperimentazione. Da subito avevamo chiesto se si potesse far passare la sperimentazione sui cannolicchi, ma non è giunta risposta».

Un tema sicuramente di stringente attualità per il tavolo coordinato dal commissario straordinario.