Crisi Centro Nuoto. Sit-in di genitori e piccoli atleti: «Rinunciare a Copparo significa rinunciare a questo sport»
Ritrovo alla piscina di via dello Sport dopo il “no” della banca alla proroga del mutuo in scadenza. Attività verso la sospensione dopo l’inizio della stagione e ora le famiglie chiedono garanzie al Comune
Copparo «Il Centro Nuoto e la piscina non devono chiudere, sono una realtà troppo importante per l’attività sportiva e sociale di un intero territorio, a partire dalla formazione dei nostri ragazzi». È forte e accorato il messaggio lanciato da tanti genitori questa sera nel sit-in davanti all’impianto di via dello Sport dopo il “no” della banca Bper alla proroga del mutuo in scadenza. È notizia di queste ore che il Comune di Copparo si farà carico del restante mutuo da pagare per salvare la struttura sportiva, che comunque rimarrà momentaneamente orfana del gestore, per trovare il quale occorrerà successivamente indire un bando. Burocrazia, riallestimento della piscina e ripresa delle attività: tempo, tempo e ancora tempo, così che la struttura si fermerà per un periodo. 18 mesi, si diceva nei giorni scorsi. Un intervallo che agonisti e pre-agonisti però non possono aspettare, dunque per continuare allenamenti e preparazione alle gare dovranno fare le valigie e trovare un altro centro. Una strada che non tutti potranno intraprendere e diversi atleti saranno costretti a fermarsi. Di fronte ai presenti Silvia, a nome dei genitori, ha letto una lunga lettera in cui dopo aver espresso grande preoccupazione si chiedono garanzie concrete e immediate, perché «per molti dei nostri figli rinunciare a Copparo significherebbe rinunciare al nuoto».
LA LETTERA
"Gentili Amministratori, scriviamo a nome delle oltre 40 famiglie dei giovani atleti delle categorie Pre-Agonisti e Agonisti del Centro Nuoto Copparo. Ci rivolgiamo a voi con preoccupazione, ma anche con senso di responsabilità, in un momento in cui la sopravvivenza della squadra e, con essa, di un'intera tradizione sportiva cittadina appare drammaticamente incerta. Come ogni anno, in queste settimane siamo chiamati a firmare i tesseramenti per la nuova stagione agonistica, un passaggio formale ma fondamentale per permettere ai nostri figli di proseguire il loro percorso sportivo. Tuttavia, quest'anno, siamo messi davanti a una scelta paradossale e dolorosa: tesserare i nostri figli senza alcuna garanzia di poter concludere la stagione sportiva a Copparo, a causa della gravissima crisi finanziaria che investe il Centro Nuoto. Ci troviamo così ad affrontare l'incognita concreta di una sospensione improvvisa delle attività, con il rischio di ritrovarci - nel mezzo della stagione - senza squadra, senza allenatori, senza piscina. Un'eventualità che, oltre al disagio pratico, rappresenterebbe per i nostri figli una frattura emotiva e motivazionale profondissima, dopo anni di dedizione, allenamenti quotidiani e sacrifici condivisi da tutta la famiglia. Per molti dei nostri figli, rinunciare a Copparo significherebbe rinunciare al nuoto... per sempre. Non tutti, infatti, avrebbero la possibilità di spostarsi altrove: le strutture più vicine si trovano a Ferrara o in altri comuni della provincia, con orari spesso incompatibili con gli impegni scolastici, professionali e familiari. Parliamo di spostamenti quotidiani su distanze importanti per almeno sei giorni alla settimana. Perché il nuoto agonistico richiede impegno: quasi 18 ore di allenamento settimanale, suddivise tra vasca e palestra. Una routine intensa, costruita con disciplina e passione nel tempo. Copparo non è un paese qualsiasi nel panorama natatorio. Questa città ha costruito, nel corso di decenni, una vera e propria scuola nuoto di eccellenza: non solo un centro di formazione sportiva, ma un presidio educativo e valoriale che ha saputo coltivare campioni come Mirco Di Tora, atleta olimpico e orgoglio nazionale, ma anche tantissimi atleti che nel corso degli anni hanno dato lustro alla città di Copparo in contesti natatori regionali e nazionali. Copparo, con il suo Centro Nuoto, ha inoltre offerto a centinaia di ragazzi e ragazze l'occasione di crescere in un contesto sano, motivante, educativo, fondato sulla cultura dello sport e del rispetto. Vedere dissolversi tutto questo per mancanza di tutele, risposte e garanzie da parte delle istituzioni locali sarebbe una sconfitta gravissima, ben oltre il piano economico. Sarebbe una ferita alla storia e all'identità sportiva di Copparo. Per questo motivo chiediamo garanzie concrete e immediate. Non ci interessano polemiche o contrapposizioni. Sappiamo che la situazione è complessa e che richiede responsabilità da parte di tutti. Ma, come famiglie e cittadini, pretendiamo rispetto per l'impegno che i nostri figli hanno dimostrato in questi anni, per le loro ambizioni, per il loro diritto di completare una stagione sportiva che hanno già iniziato con entusiasmo e determinazione”.
LE RICHIESTE
"Per quanto fin qui esposto – prosegue la lettera delle famiglie – vi chiediamo formalmente di: fornire garanzie di continuità delle attività per l'intera stagione agonistica 2025-2026; fornire alle famiglie e agli atleti una comunicazione ufficiale chiara, trasparente e tempestiva sul futuro del Centro; prevedere eventuali strumenti di tutela per gli atleti in caso di interruzione del servizio (es. sostegno per la ricollocazione in altre squadre, agevolazioni, supporto logistico); riprendere un dialogo costruttivo con la società sportiva, che metta al centro il bene collettivo e il futuro di questi giovani. Sottolineiamo che le scelte di oggi determineranno il futuro dello sport a Copparo. Noi genitori abbiamo fatto la nostra parte. Accompagniamo i nostri figli agli allenamenti, li sosteniamo nelle gare, li incoraggiamo nei momenti difficili. Ma ora abbiamo bisogno che anche le istituzioni facciano la loro parte. Che mostrino di credere, ancora, in una comunità che cresce attraverso lo sport. Non vi stiamo chiedendo solo risorse: vi stiamo chiedendo visione, coraggio e volontà politica. Perché, a Copparo, il nuoto non è solo acqua in una vasca. È educazione, appartenenza, comunità. È una storia che merita di continuare. Con rispetto, ma anche con profonda determinazione, ci aspettiamo una risposta concreta, tempestiva e responsabile”.