A Ferrara ambulanze usate come taxi
Una coppia di ventenni in condizioni di disagio “abusa” da tempo del servizio 118. Al pronto soccorso devono spesso intervenire le forze dell’ordine per controllarli
Ferrara Arrivano in pronto soccorso usando ambulanze come taxi, servono forze dell’ordine per tenerli tranquilli e alla fine ci scappa qualche furto nelle sale di attesa. È un comportamento che accomuna due ventenni, maschio e femmina, noti da tempo al pronto soccorso di Cona: si muovono liberamente tra centinaia di utenti e poi si pavoneggiano mettendo foto e post di dubbio gusto sui social.
I due si sono conosciuti proprio nelle sale di attesa. Lui ci arriva da anni, trovato spesso in giro per la città disteso sui marciapiedi. Rapida la chiamata all’emergenza e l’intervento con la stessa destinazione: via Aldo Moro, l’indirizzo dell’ospedale. All’interno delle mura di Cona è però indispensabile la presenza delle forze dell’ordine a causa di alcuni comportamenti violenti da parte dei due oltre che per garantire agli operatori sanitari impegnati nelle cure.
Il tutto è documentato sul social della giovane. «Buongiorno, mi chiamo xxxx e ho trovato una cura rapidissima per l’alcolismo – è riportato su Instagram in un profilo aperto –: bere dalle 6 di mattina alle 4 di notte per quattro giorni a fila, senza mangiare e dormire camminando tutto il giorno e tutta la notte. Sarete messi così male che venderete l'anima a costo di non bere più». Alcuni giorni fa i due hanno raggiunto il litorale comacchiese a bordo di autobus di linea. Notati da alcuni passanti mentre vagavano un po' alticci, è stata lanciata una chiamata al 112 che ha messo nuovamente in moto la catena dei soccorsi. Trasportati in ospedale al Delta, sono stati poi trasferiti a Cona, anche qui con tanto di commento sui social: «Viaggio gratis in ambulanza», riporta un post della giovane donna, a margine di una foto scattata sullo stesso mezzo di soccorso, con una collezione di braccialetti identificativi che testimoniano i numerosi accessi al Ps.
A Cona qualche incursione tra le barelle è in grado di fruttare qualche spicciolo sottratto a pazienti in barella, un po’ di attesa nell’area delle macchinette e il via per raggiungere altre mete viaggiando a bordo degli autobus. Raggiunto il centro di Ferrara, dopo qualche selfie accanto ad alcune lattine di birra, il copione si ripete varie volte.
Una storia che sembra non trovare soluzione, dove la tutela alla salute sconfina spesso con il mantenimento dell’ordine pubblico, a causa dei comportamenti non proprio ortodossi. Una realtà sempre più frequente e ripetuta da diversi personaggi che negli ultimi tempi impegnano sanitari e forze dell’ordine per le strade della provincia e all’interno del pronto soccorso di Cona.
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