Vongole dal Portogallo, indaga la Procura di Ferrara
Ipotesi associazione per frode in commercio a Comacchio
Comacchio Vongole importate dal Portogallo ma vendute come nostrane nel mercato interno. La Procura di Ferrara sta indagando una dozzina di persone per l’ipotesi di reato di associazione a delinquere a carattere transnazionale finalizzata alla frode in commercio e all’autoriciclaggio, legata a un presunto giro di importazioni di vongole portoghesi, poi immesse nel mercato italiano senza il rispetto delle norme in materia.
L’indagine è coordinata dal sostituto procuratore Andrea Maggioni, ma i dettagli al momento non sono ancora noti. Si sa solo che ieri mattina, davanti al giudice per le indagini preliminari Marco Peraro, si sono tenuti gli interrogatori preventivi per una decina di persone dopo le richieste di applicazione di misure cautelari avanzate dallo stesso pubblico ministero. In questo caso si tratta di misure consistenti al massimo nella detenzione domiciliare, ma sono già in programma altri due interrogatori preventivi per misure più gravi, con richiesta di custodia in carcere.
Negli ultimi anni, soprattutto dopo la grave crisi indotta dall’invasione del granchio blu, la questione delle vongole importate dal Portogallo è emersa più volte nelle cronache ferraresi, con diversi blitz compiuti dalle forze dell’ordine. Il più grosso e noto finora – non si sa se collegato al procedimento per il quale sono state chieste misure cautelari – riguarda il sequestro di nove tonnellate di vongole portoghesi, per un valore di circa 100mila euro, sequestrate un anno fa dalla Guardia di finanza. Un anno prima, i carabinieri avevano fermato due uomini con 20mila euro sul cruscotto di un furgone, frutto di una presunta vendita di vongole provenienti dal Portogallo.
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