Dossena prima di Spal-Vis Pesaro vede i fantasmi di Pontedera: «Siamo stati indegni»
L’umiliazione dell’ultima sconfitta ancora brucia. Il mister: «È già capitato troppe volte di perdere faccia e dignità»
Ferrara Senza girarci attorno, mister Andrea Dossena ammette che la Spal a Pontedera ha completamente distrutto quanto di buono era stata capace di creare durante l’ultimo mese. La delusione del tecnico è elevata come mai percepito prima e l’inspiegabilità di quanto successo al “Mannucci” resta uno dei temi principali anche alla vigilia del match contro la Vis Pesaro (domani alle 17.30). «Cosa sia capitato non lo so nemmeno io – dice l’allenatore –, so solo che siamo stati indegni nell’indossare questa maglia e questo simbolo (lo indica; ndr). Dobbiamo capire che siamo la Spal e che Ferrara è una piazza diversa da tante altre in questa categoria. Nel calcio ci può stare di perdere, ma non lo si deve mai fare con la faccia e la dignità. Quest’anno – prosegue Dossena – è già capitato troppe altre volte e parlando anche con i ragazzi non si riesce a capire il motivo. In classifica non siamo dove volevamo essere, ma in troppe partite abbiamo mollato. Un conto è il 2-0, un altro è arrivare a subire 5 reti. Fare figure di questo tipo quando si è la Spal non è permesso».
Arrabbiato anche con El Kaddouri? «Omar ha capito di aver fatto una grande sciocchezza, pur dentro un momento di frustrazione personale e di squadra. Le parole di troppo non vanno mai bene, ma come noi dobbiamo esser bravi a volte a capire gli errori arbitrali, gli stessi arbitri potrebbero gestire alcune situazioni con ammonimenti o avvertimenti».
Prima di aver mollato gli ormeggi, però, c’era stata una Spal comunque negativa. «Sicuramente non per una questione di condizione fisica, anzi avevamo avuto anche due giorni in più per prepararla. È stato sbagliato l’approccio, senza mai vincere una seconda palla o un contrasto. Il Pontedera ha fatto il suo, noi ci siamo persi provando ad attaccare solo centralmente e anche a inizio ripresa l’approccio non era stato buono. Staccare poi la spina, ripeto, non è concepibile. Non possiamo inginocchiarci davanti all’avversario e abbandonare così il terreno di gioco».
E adesso? «Fortuna o sfortuna vuole che il calcio sia sempre lì a darti una prossima possibilità. A noi ora tocca far vedere che non siamo giocatori senza midollo come siamo stati lunedì. Bisognerà tornare a quella Spal che si era ripresa con grinta e carattere».
Si è un po’ sentito tradito dalla squadra? «No perché il primo responsabile sono sempre io, ma evidentemente devo far capire ancora di più che molte volte la testa conta più di ogni altra cosa. Mentalmente siamo fragili e dobbiamo far sì che nel nostro muro non ci siano mai crepe. In settimana avevo battuto con i ragazzi, soprattutto i più giovani, perché avevo paura che dopo le tre vittorie non ci fosse la giusta concentrazione. Il quarto successo ci avrebbe fatto fare un gran passo avanti, invece non solo ne abbiamo fatto uno indietro ma ci siamo proprio ricoperti di polvere nera, per non dire altro, e oggi dobbiamo ripartire da capo».
Come sono andati i confronti? «Nessuno ha saputo dare risposte al perché ci scolleghiamo in questa maniera. Sta di fatto che su ogni nostro comodino dobbiamo scriverci un biglietto col risultato di Pontedera-Spal e leggerlo ogni mattina per migliorarci come professionisti e come uomini. Ora tocca solo lavorare e spingere. Con i nostri limiti dobbiamo miglioraci, uno a uno, mettendo sempre un mattoncino diverso. Questo ho imparato da Gasperini. Bisogna arrivare ai quei ritmi, a quei dati, a quei massacri d’intensità».
Due parole finali sulla Vis Pesaro? «Hanno i migliori dati sulle seconde palle e sui duelli aerei vinti, mentre faticano di più sulla manovra e sulla costruzione. Bisognerà approcciare bene, altrimenti sarà poi difficile avere a che fare con la loro fase difensiva unita alle ripartenze che fanno con giocatori di struttura e qualità».