La Sella resiste soltanto un tempo e dopo il riposo Verona dilaga
Henderson al canto del cigno: top scorer dei centesi con 16 punti ma in odore di taglio
Verona Dura 20' la trasferta di Verona della Sella: resta a contatto per un po’ prima di smettere di giocare e perdersi col trascorrere dei minuti. Offre troppo poco per giocarsela a Verona contro una Tezenis oggettivamente di un’altra qualità e di un’altra fisicità. Impensabile sperare di fare di più tirando cosi male (7/27 da tre) e catturando così pochi rimbalzi (appena 24 contro i 49 di Verona). Una prestazione con pochi alti e tanti bassi. E tanti quesiti da porsi, in attesa delle due sfide salvezza della settimana prossima contro Avellino e Nardò.
Fin dal via poca attenzione, palle perse e contropiede subito: time out da record chiesto da coach Di Paolantonio dopo appena tre azioni: due urli che fruttano una reazione, forse l’unica della serata. Davis fa il Davis e la Sella sorpassa, 6-9 al 4’. Alternando la uomo alla zona e con un paio di canestri di Henderson, uno degli ex di giornata e forse al canto del cigno, con Gabe DaVoe annunciato in arrivo a Cento, la Sella resta incollata alla Scaligera, ora reagendo a ogni strappo; una discreta circolazione di palla, pochi egoismi e Sella a un solo possesso al primo intervallo. Dopo il nuovo sorpasso firmato da Henderson, che calerà nel finale, la partita sfugge lentamente di mano a una Sella che fatica a trovare la via del canestro, costretta a quintetti atipici, anche con i due playmaker contemporaneamente in campo. Verona prende le contromisure alla zona centese, scaldano la mano Udom e Pullen e la Tezenis scappa via con un parzialone di 10-0: 36-22 al 18'. La Sella, dominata a rimbalzo per tutta la partita, ancora una volta con troppi secondi o terzi tiri concessi, si rifugia nella sua difesa a zona attaccata sul post per limitare il passivo e non perdere la targa di Verona. Davis e Tanfoglio, il più positivo tra le guardie, riportano il passivo sotto la doppia cifra al riposo lungo.
La partita si spacca una volta per tutte al rientro sotto i colpi di Esposito, che martella da sotto, da fuori e da tre, mentre la Sella sbaglia qualche canestro di troppo, anche da sotto, contro una difesa ora più intensa (49-33 al 24’). La Sella prova a restare aggrappata alla partita con le iniziative di Davis e una tripla di Berdini, ma la difesa di Verona adesso non dà tregua e il canestro diventa sempre più piccolo. La tripla da oltre metà campo sulla sirena di Bartoli è una sentenza e chiude di fatto la partita con largo anticipo: 61-41 al 30’. Adesso non è più una partita, pare un allenamento e non va bene. La Tezenis, sempre in controllo, dilaga, 79-44 è il massimo svantaggio di serata per una Sella al tappeto. C’è da riflettere. Gazzotti fa il bello e il cattivo tempo, gli schemi sono ormai saltati, ognuno cerca gloria per sé ( poca a dire il vero) dimenticando che la pallacanestro resta pur sempre uno sport di squadra. 84-59 alla fine. Serve una sveglia, un cambio di rotta, più continuità, più spirito. Altrimenti sono dolori.