Ars et Labor Ferrara, è l’ora della verità. Entro mezzanotte le candidature
Scade il termine per presentare i progetti al Comune e con l’avvicinarsi della data limite si sono moltiplicate le voci di interessamenti, ecco da parte di chi e le cordate in corsa
Ferrara È il giorno dell’ultima chiamata. Fissata, con tutta la formalità burocratica del caso, per le 23.59 di questo mercoledì 9 luglio (quando, nel 2006, si festeggiava l’ultimo titolo mondiale dell’Italia...) che andrà a chiudere uno dei pacchetti temporali più importanti della storia biancazzurra. L’intera settimana dedicata alla manifestazione d’interesse pubblicata dal Comune di Ferrara, con l’obiettivo d’individuare il miglior soggetto per prendere in mano la delicata partita della rinascita biancazzurra, sta per volgere al termine. È ormai davvero giunto il tempo di “fare” la Ars et Labor Ferrara, prossimamente di nuovo Spal, non appena sarà possibile riappropriarsi di quel marchio oggi in possesso della Srl di Joe Tacopina, a quanto pare destinata al fallimento in tempi nemmeno troppo lunghi. Staremo a vedere se già nel tardo pomeriggio odierno dallo scalone municipale filtrerà qualcosa di più o meno certo o se occorrerà attendere domattina per porre sul tavolo della discussione nomi e progetti.
Ad ogni modo, il tempo delle chiacchiere, dei bluff e delle strategie è terminato. Giù le carte e via di firme, verrebbe da dire. Un po’ come se queste fossero i gettoni d’avvio di una giostra estiva, tutt’altro che inserita in un parco divertimenti, poiché di tutta questa baraonda ne avremmo fatto tutti volentieri a meno. È chiaro ed evidente come tutti i soggetti interessati abbiano già fatto la conoscenza del Comune di Ferrara tramite incontri di vario tipo, ma gli amministratori cittadini (sindaco Fabbri e assessore Carità in primis) saranno chiamati alla valutazione dei fatti presentati (finalmente) in maniera scritta.
Per capire quale sarà il miglior piano triennale, comprensivo di parte economica e missioni sportive di prima squadra, settore giovanile e femminile, ci vorrà più o meno un’altra settimana d’attesa, anche se si farà di tutto per accorciare i tempi. La tempistica aggiornata dalla Figc, con la data “speciale” del 23 luglio per la questione Ars et Labor Ferrara, tiene lontani eccessivi affanni temporali, che in questo momento avrebbero potuto giocare brutti scherzi, eppure il tempo stringe. Il sindaco Fabbri, che si avvarrà della consulenza dell’avvocato Federico Menichini e dell’assessore delegato, avrà davanti a sé tutti gli argomenti utili per prendere la decisione che scriverà il futuro calcistico della piazza di Ferrara.
Nel riepilogo dei soggetti che si presenteranno e che quindi saranno certamente valutati, spicca la potenza economica della cordata lombarda (con Infront advisor e Campari Group tra gli investitori), il binomio nato fra X Martiri Porotto con anche gli uomini del Terre di Castelli e la tradizione portata dall’ex presidente Walter Mattioli. Difficile fare previsioni sulle restanti proposte, che potrebbero arrivare dai forti veneti di Omega Group (anche per loro c’è stato un contatto con il Comune) e del gruppo Imolese, che tuttavia sembrerebbe aver mollato la presa negli ultimi giorni. Poi, chissà, se ci saranno sorprese “esotiche”. Gli ultimissimi rumors di piazza vedrebbero protagonista anche un presunto gruppo arabo che avrebbe esposto al sindaco tutta la propria disponibilità economica (sia a garanzia della Figc che per la prima stagione d’Eccellenza da interpretare senza troppe discussioni rispetto alla concorrenza). Ma ieri pomeriggio ci sarebbe stato anche un curioso contatto con alcuni membri di un gruppo argentino e c’è pure chi parla di una cordata pugliese. È l’ora di venire allo sperto: staremo a vedere. I giochi, almeno per le candidature ufficiali, alla mezzanotte saranno fatti.