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Ars et Labor, il sindaco sceglie Molinari per far ripartire il calcio a Ferrara. E su Tacopina…

Alessio Duatti
Ars et Labor, il sindaco sceglie Molinari per far ripartire il calcio a Ferrara. E su Tacopina…

Il banchiere argentino e la cordata sudamericana hanno convinto Fabbri, l’assessore Carità e l’avvocato Menichini: «Ci ha dato cinque garanzie bancarie, tutela dei dipendenti e dei giovani». Telefonata al Vescovo: «La Spal srl vuole usare il Convitto, abbiamo chiesto a Perego di temporeggiare»

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Ferrara Saranno le note del tango ad accompagnare la nuova Ars et Labor Ferrara. A capo della cordata argentina, scelta dal sindaco Fabbri, ci sarà Juan Martin Molinari. Imprenditore e banchiere (operativo in Sud America, ma anche nei locali dell’alta finanza londinese), assai noto nel mondo degli affari e recentemente in pista nel calcio italiano al Perugia (con Javier Faroni) dove ha appena ritirato il 10% delle sue quote. Al suo fianco, Mirco Antenucci. Ebbene sì: il capitano di mille battaglie biancazzurre sarà il punto di riferimento tecnico-sportivo della prossima Spal che ripartirà dall’Eccellenza.

Nelle (sentite) parole del primo cittadino di Ferrara, affiancato dentro la sala degli Arazzi dall’assessore Carità e dall’avvocato Menichini, la ricostruzione della scelta avvenuta tra le 6 proposte pervenute alla chiusura del bando. «Abbiamo cercato di fare il nostro meglio trovando questa soluzione per la Spal, e permettetemi di chiamarla così. Sono state giornate intense, fatte di tanti incontri con gruppi che ci hanno proposto i loro desideri e le loro volontà. Il nostro dunque si chiama Juan Martin Molinari: imprenditore argentino con cittadinanza italiana, che ha fatto pervenire ben cinque referenze bancarie a fronte della singola richiesta prevista, che ci ha dimostrato piena trasparenza e affidabilità economica. Molinari si è impegnato a stanziare un capitale di 2 milioni di euro per questo primo anno, di cui 1,15 milioni destinati ai calciatori e al personale. Il progetto - prosegue Fabbri - ci è stato presentato da Pierpaolo Triulzi, noto agente del panorama calcistico internazionale (ex procuratore, tra gli altri, di Dybala e Cavani). Ringrazio Antenucci, che avrà un ruolo di primo piano in quest’avventura. In questo periodo ci ha messo grande impegno, dando una dimostrazione globale verso la città».

Molinari sarà a Ferrara già nei primissimi giorni della prossima settimana e potrà presentare il suo progetto pluriennale. Il sindaco Fabbri ha specificato che la cordata aggiudicataria del bando non sarà affiancata da nessuno. «I soggetti che hanno partecipato - specifica il primo cittadino - hanno chiesto di non essere menzionati. Campari Group? Ne ha parlato qualche giornalista forse come sogno ma noi non abbiamo avuto alcuna richiesta, quindi non è una mia responsabilità».

Fabbri prosegue con settore giovanile e dipendenti: «Per questi impegni è stata presentata una proposta inderogabile. Vogliamo mantenere il patrimonio che abbiamo, tant’è che abbiamo chiesto al Vescovo di temporeggiare sul Convitto visto che la nuova società vorrebbe tenerlo vivo. Abbiamo già fatto importanti riflessioni sul personale, con tanto di richiesta formale, a tutela del numero più ampio possibile di persone, compatibilmente con la categoria, che già facevano parte della Spal». Dall’appuntamento di ieri sono arrivate assolute rassicurazioni per quanto concerne l’utilizzo - in tempi brevi - dello stadio “Paolo Mazza” e del centro sportivo “G.B. Fabbri”.

Non è mancato un passaggio del sindaco sulla Spal Srl: «Non ho notizie di Tacopina. Follano non mi ha mai chiamato, forse è arrivato qualcosa via mail da un gruppo che poteva far riferimento a lui. Credo che la Srl a breve andrà in fallimento e il curatore venderà il marchio. Che a bilancio sociale costa circa 350mila euro: ragioneremo, se sarà possibile, su un nostro acquisto dandolo poi in concessione alla nuova società. Viceversa lo compreranno direttamente loro. I tifosi? C’è stata grande collaborazione e ogni aiuto o interlocuzione è sempre ben accetta. Così come dall’imprenditoria locale e da tutto il tessuto cittadino e provinciale. La vecchia proprietà ci ha azzoppati, ma siamo qui per ripartire sperando di festeggiare assieme i progressi». Chiosa finale: «Le possibilità per rialzarci sono concrete. Non ho la sfera di cristallo ma queste persone si sono presentate in sordina, con serietà, in maniera importante e con una credibilità complessiva che ha soddisfatto tutti i criteri».