La Nuova Ferrara

Ferrara Il gioco arriverà così come il ritmo, ma se l’Ars et Labor avesse dovuto pensare ad un debutto forse l’avrebbe immaginato così: davanti ad un folto e caloroso pubblico e con un gol all’ultimo istante sotto la curva Ovest. Per il resto ci sarà tempo anche perché dopo appena due settimane di lavoro non si può pretendere granché.

Restano negli occhi la qualità di Senigagliesi e Malivojevic, la personalità di Ricci, lo spirito di sacrificio di Carbonaro e la presenza di Dall’Ara. Ferrara che gioca 4-3-3 mentre nella ripresa, con l’uscita di Carbonaro, Di Benedetto cambia assetto e perde di incisività.

Ars et Labor subito in vantaggio: al 6’ imbucata di Senigagliesi per Gaetani che davanti a Calderoni non sbaglia e insacca. Il Mazza esulta e l’attaccante si fa cento metri di corsa per gioire sotto la Ovest. Poi i ritmi calano prepotentemente, Iglio e compagni gestiscono, provano qualche affondo ma sembrano più portati a fare accademia e a cercare le giuste misure e così il Mesola si scrolla di dosso quel pizzico di emozione e timore reverenziale e prova a giocare. Cantelli detta i ritmi, mister Cavallari gestisce la squadra, Davo corre tanto e la ripresa è in gran parte di marca castellana fino al 71’ quando Neffati si aggiusta palla al limite e insacca. I tanti tifosi mesolani esplodono (alla pari di un grosso petardo lanciato a metà primo tempo) e accarezzano anche il sogno di vincere. Neffati ci riprova su punizione ma Giacomel si salva di piede poi si entra in piena bagarre recupero: 5 minuti in cui l’Ars et Labor va all’assalto su palle inattive e si vede annullare un gol per fuorigioco. Ma quando il tempo è già scaduto – nel mentre però c’era stata un’interruzione – Cozzari, entrato poco prima, la scaraventa in rete mentre mister Cavallari segnala il tempo scaduto.