Ars et Labor con il mal di trasferta, lontano da Ferrara troppe incertezze
Domenica a Faenza i biancazzurri cercheranno il quarto successo consecutivo, ma i tre punti e le prestazioni lontano dal Mazza sono spesso stati sotto le aspettative
Ferrara A Faenza con l’obiettivo di chiudere il 2025 da capolista, tenendo un occhio di riguardo su quello che accadrà alle 15 a Sant’Agostino, quando la squadra di mister Biagi dovrà vedersela contro il Mezzolara. Attenzione però, perché delle otto trasferte affrontate dall’Ars et Labor in questa prima metà di campionato, solo un paio sono state vinte senza grosse difficoltà, mentre nelle altre i biancazzurri hanno sempre dovuto sudarsela, racimolando punti con affanno o negli ultimi minuti.
La prima gara lontano dal “Mazza”, nonché la trasferta più lunga della stagione finora, è stata quella al “Valentino Mazzola” di Santarcangelo di Romagna, struttura nella quale si giocheranno anche i quarti della “Coppa Italia Memorial Sanguanini” contro il Pietracuta, il 20 dicembre. L’impianto romagnolo ha ospitato la seconda giornata di campionato, nella quale l’Ars et Labor si è data battaglia con lo Young Santarcangelo registrando un timido 0-1, comunque fondamentale dopo la debacle all’esordio contro il Fratta Terme.
Si è poi passati, per diverse settimane, a giocare sul sintetico di Budrio, palcoscenico di vittorie convincenti (vedi lo 0-3 contro il Castenaso oppure lo 0-4 contro l’Osteria Grande) ma anche una scoraggiante sconfitta contro il Medicina Fossatone (0-1). Risultato che ai tempi aveva preoccupato la piazza, perché era davvero difficile pensare a un’Ars et Labor sconfitta per ben due volte nei primi quattro turni di campionato.
La partita trappola per eccellenza è stata quella di Castel San Pietro Terme, contro il Solarolo: i biancazzurri erano lanciati e la sensazione era quella di una squadra diventata quasi inarrestabile. Inoltre, era stato da poco presentato Moretti, la punta tanto invocata nei mesi precedenti e andato subito in rete. Ma, contro l’ultima in classifica, non si è riusciti ad andare oltre uno scialbo 0-0, anche qui con diverse occasioni sprecate e con un netto rigore non fischiato su Senigagliesi. Un pareggio deludente ritenuto fine a sé stesso all’inizio, ma che al contrario ha gettato le basi per la mini-crisi di novembre. L’ultima partita allo stadio “Pietro Zucchini” è stata la tanto attesa sfida col Mezzolara, dove i biancazzurri hanno dominato in lungo e in largo (anche grazie al fatto che i padroni di casa sono rimasti in 10 per gran parte dell’incontro) senza però riuscire a bucare la porta dei bolognesi. Crisi che ha visto il suo apice con il Sant’Agostino al “Gabrielli” di Rovigo, dove il pareggio allo scadere di Gabriele Mazza non cambiò per nulla gli animi delle centinaia di tifosi presenti allo stadio, intenti a contestare vivacemente giocatori, allenatore e dirigenza.
Dopo tre trasferte senza portare a casa il bottino pieno, il cerchio si è chiuso tornando proprio a Castel San Pietro Terme. Prima Cozzari con una doppietta e poi Carbonaro con una bellissima sforbiciata, hanno regalato una vittoria esterna che mancava da più di un mese. Il conteggio totale dice 4 vittorie, 3 pareggi e 1 sconfitta, più l’ultima partita da giocare proprio domani a Faenza. Chissà se Iglio e compagni riusciranno a conquistare la quarta vittoria consecutiva, che permetterebbe all’Ars et Labor di salutare il 2025 da capolista.