La Nuova Ferrara

Verde

Mille storie con la camelia, oltre 22mila le varietà note

Elena Bonora
Mille storie con la camelia, oltre 22mila le varietà note

Il libro di Borghesi svela aneddoti e legami sorprendenti

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Grazie al dono poetico di un’amica ho potuto scoprire curiosi aspetti della camelia che regala eleganti fioriture tra la fine dell’inverno e la primavera. Nel libro in questione l’autrice, Angela Borghesi, ("La Camelia", pubblicato nel 2019 da editori Laterza, serie "La nazione delle piante" diretta da Stefano Mancuso, pagine 179, costo 16 euro) svela, con dovizia di particolari, insoliti aneddoti su quella che non è solo un fiore ornamentale, ma un’affascinante esplorazione tra botanica, storia, politica e letteratura. Con le sue oltre 22.000 varietà Borghesi la descrive così: "Fiore dalle forme e dai colori così diversi, talora persino sul medesimo esemplare, da soddisfare i capricci estetici di chi ama la perfezione geometrica o le bizzarre e vezzose screziature". Corolle sontuose e fragranti con sfumature che virano dal pastello a toni accesi. Molti si stupiranno nello scoprire che la pianta del tè, la Camellia sinensis, è una camelia. L’arrivo della camelia ornamentale in Europa fu segnato da un "inganno" orchestrato dai cinesi: per evitare che gli europei ottenessero la preziosa pianta del tè (Camellia sinensis), avrebbero deliberatamente scambiato o confuso questa specie con la Camellia japonica, meno utile dal punto di vista commerciale. Così, mentre gli europei cercavano la pianta del tè, si diffusero invece altre varietà di camelia, intrecciando la storia della diffusione del tè con quella delle camelie ornamentali. Protagonista di molti giardini dell’Ottocento, nel Risorgimento, la camelia variegata rossa e bianca veniva portata all’occhiello dai cospiratori carbonari, icona di libertà e unità nazionale quasi a mimare il tricolore. E che dire delle sue incursioni letterarie tra pietre miliari della migliore narrativa? Passioni intense e amori immortali si fondono indissolubilmente alla natura come in "L’amore ai tempi del colera" di Gabriel Garcia Marquez, dove Florentino Ariza è un fanatico portatore di camelia bianca, simbolo del suo amore eterno e un po’ demodé. Un libro sorprendente che invita a guardare questo fiore, forse sottovalutato, con occhi nuovi, nel suo viaggio dall’Asia fino all’Europa e nelle ville e giardini del nostro Paese.