La Nuova Ferrara

L'evento

Marco Ligabue a Reno Centese, uno show tra racconti e canzoni

Marco Ligabue a Reno Centese, uno show tra racconti e canzoni

Il libro “Salutami tuo fratello” è diventato uno spettacolo teatrale. Appuntamento domani, 18 luglio alle 21.30 alla Sagra di Sant’Anna

4 MINUTI DI LETTURA





Reno Centese Marco Ligabue e Andrea Barbi saranno i protagonisti domani sera della Sagra di Sant’Anna di Reno Centese. I due artisti porteranno sul palco uno spettacolo travolgente che unisce musica, comicità e tradizione in un mix esplosivo di emozioni e risate. In occasione della serata, Marco Ligabue si racconta ai lettori de La Nuova.

“Le canzoni inglesi” è una ballad che sa di ricordi e libertà. Cosa l’ha ispirata nella scrittura?

«Il brano rappresenta la voglia di riavvolgere il nastro alla prima volta in cui andai a Londra alla fine degli anni ’80. Mi colpì soprattutto Camden Town, un posto in cui si respirava musica 24 ore al giorno. Era anche il periodo di gioventù in cui ci si innamora di ogni ragazza che si incrocia per strada e probabilmente anche questo fattore ha aiutato a romanticizzare il tutto».

Oggi invece Londra cosa rappresenta?

«L’ho sempre seguita con grande attenzione, dal punto di vista musicale ha sempre sfornato tantissime cose interessanti. Tornandoci adesso trovo comunque un buon cuore pulsante, anche se un filo imborghesita. Camden Town per esempio non ha più quell’hummus culturale di una volta, è diventata più una zona turistica fatta dei soliti negozi e di fast food».

Nel brano cita la musica di Elton John e il ricordo del Brit Pop. Quali artisti britannici hanno segnato di più la sua crescita musicale?

«Sono cresciuto con l’ondata anni ’80, anche perché in quel periodo stavo scoprendo veramente la musica. A 15/16 anni cominciavo a potermi permettere i primi vinili e in quegli anni lì c’erano principalmente gli Smiths e i Cure. Negli anni sono andato a recuperarmi artisti come David Bowie, i Police, Elton John e i Dire Straits. È poi arrivata la grande ondata del Brit Pop negli anni ’90 con gli Oasis, i Blur e i Verve».

Cosa ne pensa della reunion degli Oasis? Andrà a vederli?

«Ha dell’incredibile il fatto che il tour stia andando avanti, dopo tutto quello che è successo tra i due fratelli Gallagher. Sono contento perché hanno dato tanto alla musica ed era un peccato ricordarli solo per i loro litigi. Io ho un piccolo puntino perché sono stato invitato a fine settembre a Manchester ma facendo il cantante devo sempre fare i conti con il calendario aperto anche del mio tour».

Com’è stato lavorare in studio con suo nipote Lenny alla batteria?

«Con Lenny ci siamo scoperti musicalmente durante il Covid. È stato bravo perché si è fatto il suo percorso in silenzio fatto di band locali e piccole produzioni. Poi durante la pandemia, che eravamo tutti fermi, gli ho proposto di andare insieme in studio a registrare. Abbiamo così iniziato a vivere insieme la musica, soprattutto in studio, tant’è che tutti gli ultimi singoli sono stati registrati con lui».

Lo scorso maggio, a Londra ci ha suonato anche lei.

«Un sogno che si è realizzato. Dopo aver scritto “Le canzoni inglesi”, l’unico scenario possibile per il videoclip era Londra. A marzo sono quindi andato 2 giorni in città per registrare il video. Una volta uscito, ho ricevuto un forte apprezzamento dalla comunità italiana a Londra tanto che si sono attivati e hanno organizzato questo concerto nella capitale della musica».

Domani sera sarà alla sagra di Sant’Anna di Reno Centese, sul palco con Andrea Barbi. Che tipo di show portate in tour?

«Lo spettacolo nasce dal mio libro “Salutami tuo fratello”, che ho scritto durante il Covid e in cui sono racchiusi 33 racconti della vita di provincia, fratellanze famose, storie di donne e anche tanta musica. Il libro è piaciuto molto ad Andrea tanto che mi ha proposto di farne uno spettacolo. Abbiamo quindi pensato a uno show che racchiude il racconto di alcuni aneddoti e altre parti cantate».

A quali nuovi progetti sta lavorando?

«Ho lanciato l’anno scorso 4 brani, ognuno dei quali racconta uno dei 4 elementi, i quali andranno a comporre il lato A di un vinile. Il lato B invece sarà costituito dal singolo “Le canzoni inglesi” e da altre sorprese che usciranno a breve. Entro la fine dell’anno vorrei chiudere il vinile».l

© RIPRODUZIONE RISERVATA