La Nuova Ferrara

Giornate del Fai

Tutti in coda per ammirare le meraviglie di Ferrara

Katia Romagnoli
Tutti in coda per ammirare le meraviglie di Ferrara

Sono luoghi di solito inaccessibili (vedi il castello di Poggio appena riaperto) quelli visitabili grazie al Fai anche domenica, con speciali ciceroni

24 marzo 2024
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Ferrara Sono luoghi di solito inaccessibili (vedi il castello di Poggio appena riaperto) quelli visitabili grazie al Fai anche oggi (domenica 24 marzo), con speciali ciceroni.Tra l’argine del Po di Volano, che si affaccia su Valle Bertuzzi, e i sotterranei dell’antica Torre di guardianìa trasformata nel secolo scorso in caserma della Guardia di finanza, ha preso il via ieri mattina a Volano la 32ª edizione delle Giornate del Fai di primavera.

Gli studenti delle classi quarte del Liceo linguistico del Polo Guido monaco di Pomposa, coordinati dall’assessora Simonetta Sovrani e dalla funzionaria comunale, nonché guida turistica, Milena Medici, hanno spiegato e mostrato ai tanti turisti, accorsi anche da altre regioni, le bellezze paesaggistiche e monumentali di luoghi aperti eccezionalmente.

Diverse le postazioni individuate come tappe di un percorso della durata di circa 50 minuti, che comprende la visita a Valle Peschiera attraversando l’Anello della Falce ripristinato alla fruizione in chiave turistica dai volontari dell’associazione Volano Borgo Antico. Per l’occasione i volontari hanno effettuato una pulizia straordinaria delle aree verdi del sentiero attorno alla Torre della Finanza e nel parcheggio della chiesa di Volano.

L’Avis di Codigoro ha messo a disposizione il proprio gazebo, mentre i volontari della Protezione civile dell’Associazione nazionale carabinieri in congedo hanno agevolato l’arrivo e la partenza dei turisti. Gli studenti, in veste di apprendisti Ciceroni del Fai, hanno illustrato anche i luoghi evocati da Giorgio Bassani nel suo romanzo "L’Airone", ambientato tra Codigoro, Pomposa e Volano.

A Ferrara code lunghissime davanti al Palazzo Arcivescovile aperto straordinariamente anche oggi. Ieri erano soprattutto ferraresi i curiosi di vedere l’interno di una struttura a cui sono abituati ma che non conoscono nei particolari, molti però anche i turisti che hanno approfittato dell’evento per completare la loro visita alla città. L’edificio adiacente il Duomo e a esso collegato fin dal XV secolo - sebbene sia stato costruito nel 1200 - è arrivato a noi nella veste settecentesca voluta dal cardinal Ruffo, ricca di storia e di personaggi che qui ebbero dimora per lungo tempo oppure solo per un breve soggiorno, come ricordano alcune stanze a loro dedicate. Chiuso al pubblico per i lavori di recupero dei danni del terremoto 2012, e per il restauro degli apparati decorativi, dopo questa apertura straordinaria verrà richiuso ma la Diocesi sta studiando un progetto che lo renda visibile come spazio museale.