La Nuova Ferrara

Cultura e arte in lutto

Addio a Gaetano Pesce, sua la “Maestà Sofferente” a Ferrara

Samuele Govoni
Addio a Gaetano Pesce, sua la “Maestà Sofferente” a Ferrara

Addio alla star del design italiano, aveva 84 anni ed era tra l’altro l’autore dell’imponente scultura alla Fiera

05 aprile 2024
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Ferrara È morto, all’età di 84 anni, a New York, Gaetano Pesce, uno dei maggiori esponenti del design italiano, in particolare del design radicale. Nato a La Spezia, studia architettura allo Iuav di Venezia, dove nello stesso periodo insegnano personalità come Carlo Scarpa e Ernesto Nathan Rogers. Frequenta poi l’Istituto di disegno industriale di Venezia. Nel 1959 entra a far parte del Gruppo EnneA, sorto a Padova. Assieme a lui partecipano altri 9 artisti, per la maggior parte studenti della facoltà di architettura di Venezia. Il gruppo si scioglierà l’anno seguente. Nel 1972 Pesce partecipa alla mostra presso il Museum of Modern Art di New York: “Italy: The New Domestic Landscape”.

Negli Stati Uniti Dal 1983 vive e lavora a New York; in questa città dà vita alla società Fish Design. Nel 1996 gli viene dedicata una retrospettiva al Centre Georges Pompidou, ma le sue opere sono esposte anche presso altri grandi musei del mondo, tra cui il Museum of Modern Art, il Metropolitan Museum of Art di New York e il Victoria and Albert Museum di Londra.

Nel mondo del design Nel 1962 intraprende la carriera di designer collaborando con l’azienda C&B (ora B&B Italia) alla realizzazione della Serie UP, una serie di sette modelli di poltrone in schiuma poliuretanica che diventano subito una delle icone del design industriale italiano. La più celebre è la UP5 che riprende le forme delle statue votive delle dee della fertilità per dare vita a un vero e proprio manifesto di espressione politica sulla condizione femminile: la società della fine degli anni sessanta non è pronta a riconoscere alle donne le loro numerose capacità e le relega ai margini del panorama politico e sociale. L’attività principale di Gaetano Pesce, oltre che la progettazione, è la scultura, sebbene l’artista ligure durante la sua carriera unisca spesso queste due discipline. Esordisce infatti con opere scultoree e si limita a quest’arte per i primi anni, ma la scultura accompagna l’artista per tutta la sua carriera. «Pesce - ha detto Vittorio Sgarbi, presidente della Fondazione Ferrara Arte - ha sempre considerato il suo lavoro libero dalle barriere tra i linguaggi proprie delle arti nelle distinte discipline: architettura, scultura, pittura, disegno, design».

Una delle sue opere più celebri, intitolata “Maestà sofferente”, si trova a Ferrara, nell’area antistante la fiera. Era stata donata nel 2021 dall’artista all’amministrazione comunale. Si tratta di una scultura di notevole valore, al tempo – prima della scomparsa dell’autore – stimata intorno ai 300.000 euro, rappresentante una poltrona dalle sembianze femminili trafitta da 400 frecce, con una palla poggiapiedi collegata ad essa da una catena.

L’opera, alta 8 metri e pesante circa 4 tonnellate, è circondata da sei sculture raffiguranti altrettante bestie feroci (leone, alligatore, tigre, iena, cobra, lupo), alte mediamente 4 metri.

«La creazione di Pesce – che riprende in scala monumentale una delle sue invenzioni più iconiche, la poltrona della serie Up – è stata concepita come una metafora della violenza sulle donne, con le bestie circostanti che rappresentano la crudeltà dell’uomo. In un tempo in cui si registrano numerosi casi di femminicidio nel mondo e in Italia, l’opera esprime un forte messaggio di denuncia. Ora avrà per la città un valore ancora più forte e simbolico, in ricordo e omaggio a questo grande e originale artista», ricorda il sindaco di Ferrara Alan Fabbri.

L’opera era stata inaugurata non a caso proprio l’8 marzo 2021, alla presenza oltre che del sindaco Alan Fabbri e del presidente del Teatro Comunale Abbado Michele Placido, anche del presidente della Fondazione Ferrara Arte, Vittorio Sgarbi, che al tempo aveva ricordato: «Il Pil non cresce senza la cultura. Ferrara dà il segno di una crescita attraverso l’investimento in cultura ed è, oggi, la prima città d’Italia a onorare la donna. Con la “Maestà Sofferente” del grande Gaetano Pesce ha portato la bellezza in periferia, proprio di fronte alla fiera». Al tempo, in piena pandemia, l’area fieristica era stata attivata come hub dei vaccini anti Covid-19.

Dopo l’acquisizione, l’opera è stata inclusa nell’inventario delle collezioni del Servizio Musei d’Arte, Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara.  l

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