Ferrara, le origini dei due patroni perseguitati
L’antica storia legata a San Giorgio e San Maurelio
Ferrara San Giorgio originario sembra della Cappadocia, regione della Turchia, probabilmente nel 280 d. C. prima di diventare un martire era un ufficiale delle truppe dell’imperatore Diocleziano ed infatti viene sempre raffigurato con elmo e corazza. Non condividendo la persecuzione contro i cristiani da parte dell’imperatore, confessò la sua fede e per questo fu decapitato quando aveva solo vent’anni il 23 aprile 303. Legata alla sua figura considerata patrona dei cavalieri, paladina della fede, del valore e della gentilezza, c’è anche la leggenda del drago che uccise perché infestava la città libica di Salem liberando così la figlia del re che era stata estratta a sorte come vittima sacrificale. Trasportata a Ferrara, l’immagine del drago viene invece identificata nell’aria malsana del territorio, della terra circondata da paludi che lui in questo modo, sanificò. San Maurelio di cui non si conosce la data di nascita ma solo quella della morte avvenuta il 7 maggio 644, fu sacerdote siro, diventato poi vescovo di Voghenza quando ancora la città di Ferrara non esisteva se non come fortificazione militare. Di nobili origini, come si apprende da un’opera latina sembra che fosse figlio del re di Mesopotamia ed all’età di trent’anni rivelò al padre, che era pagano, la sua fede cristiana. Quando morì il padre per amore verso Dio rinunciò al trono a favore del fratello iniziando un cammino spirituale durante il quale fu inviato a Roma dal papa per risolvere una questione di eterodossia. Mentre era in udienza dal papa alcuni pellegrini giunti da Voghenza lo chiesero come loro vescovo. Forse è stato ucciso dal fratello per questioni dinastiche oppure fu vittima di controversie fra esarcato di Ravenna e la chiesa di Roma.